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Tonali: «Potevo andare all’Inter. Poi mi ha chiamato Maldini e…»
L’ex centrocampista del Milan parla del suo passato e presente
Intervistato ai microfoni della ‘Repubblica‘, Sandro Tonali ha parlato della sua vita post squalifica, facendo anche un riferimento al Milan. Di seguito, le sue affermazioni: «Nei primi due mesi ero staccato da tutti, poi rientrando nella vita, allenandomi tutti i giorni senza avere la partita, ho capito – afferma il centrocampista italiano – che pagavo per quello che avevo fatto».

L’incontro più emozionante? «A Newcastle, in una fabbrica che produce coperture per i tubi del gas nell’oceano. Ci sono andato perché in Inghilterra il gioco d’azzardo è molto diffuso. C’è stato chi mi ha detto, a diversi mesi dalla squalifica: “Ho smesso di scommettere per quello che è successo a te”. Erano ludopatici da anni. Un italiano mi ha raccontato che un dipendente guadagna 2000 sterline al mese, ma a volte ha bisogno di fare gli straordinari per mantenere la famiglia: butta troppi soldi nel gioco»
Ripensa spesso al passato? «Mi è capitato di pensare a quando potevo andare all’Inter. Non l’ho mai accettato: non perché non sia una squadra forte, ma non mi reputavo felice al 100%. Ogni giorno se ne parlava. Sentivo il mio procuratore e i dubbi erano grandi. La montagna che non volevo scavalcare. La chiamata di Paolo Maldini ha cambiato tutto, mi ha fatto felice e ho detto: ‘O vado al Milan o resto al Brescia’. Me l’ha trasmesso mio papà, questo legame col Milan. Facevo colazione con la tazza rossonera di Gattuso e quando si è rotta ho costretto mia mamma a sistemarla pezzettino per pezzettino. Quando – Tonali afferma – il trasferimento si è concretizzato, ho chiesto a Rino il permesso di indossare la sua n° 8»
Chi è Tonali nella sua seconda vita? «Uno che riesce a parlare con tutti: con chi ha bisogno di aiuto e con chi non ne ha. Una persona più disponibile e generosa. Non più solo dentro il campo»


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