Dichiarazioni
Scaroni: “Berlusconi è stato un grande motivatore”
La riflessione dell’attuale presidente rossonero
Paolo Scaroni, alla Gazzetta dello Sport, ha voluto ricordare Silvio Berlusconi. L’attuale presidente del Milan ha elogiato quello che ha portato i rossoneri a vincere tutto quello che c’era da vincere. Ecco le sue parole:
Presidente Scaroni, lei e Berlusconi non avete condiviso solo il ruolo al timone del Milan: il vostro è un rapporto che arriva da lontano…
“Ho conosciuto Berlusconi all’Ambasciata italiana a Londra nel 2001, lui era stato appena nominato primo ministro per la seconda volta e io ai tempi lavoravo nel Regno Unito. Da allora la mia vita si è intrecciata moltissimo alla sua: fu Berlusconi a chiedermi di rientrare in Italia per diventare amministratore delegato di Enel e successivamente di Eni”
Poi è arrivato il Milan. Lei era nel consiglio di amministrazione del primo Milan post Berlusconi e, nell’estate del 2018, ne è diventato il presidente.
“E da quel momento i contatti tra noi si sono intensificati ulteriormente. Anche perché il suo amore per i colori rossoneri non si è mai spento. Lo ricordo a San Siro, guardavamo le partite insieme, uno accanto all’altro in tribuna. Quando ha acquistato il Monza, poi, si è dedicato con grande passione alla sua nuova creatura, senza tuttavia allontanarsi mai dal Milan: non si perdeva una partita in tv. È sempre rimasto vicino al nostro club”
Che cosa le disse quando diventò presidente del Milan?
“Da grande appassionato ed esperto di calcio, nei primi tempi mi sommergeva di consigli tecnici: “Paolo, il mio Milan ha sempre giocato all’attacco, con Sacchi abbiamo rivoluzionato il calcio e abbiamo vinto tutto in Europa e nel Mondo dando spettacolo. La squadra deve continuare a giocare così anche nei prossimi anni”. Io gli rispondevo: “Silvio, sai che non mi occupo di questi aspetti, devi parlare con l’allenatore…”. E lui lo faceva: conosceva tutti benissimo, li chiamava al telefono e chiacchierava con loro di tattica e sistemi di gioco”
Compreso Pioli?
“Certamente, anche perché lo stimava tantissimo. Di Pioli apprezzava le qualità da allenatore, ma anche la serietà, la professionalità e lo stile, perfetto per il Milan”
Berlusconi ha guidato il club per trentun anni, Scaroni a luglio festeggerà i cinque anni di presidenza. Che cosa mutuerebbe dal Berlusconi presidente rossonero?
“Mi piacerebbe avere il suo inesauribile entusiasmo e quella incredibile capacità di galvanizzare tutti, dai giocatori e i tecnici fino ai magazzinieri. Berlusconi è stato prima di tutto un grandissimo motivatore: riusciva a cogliere l’animo e le aspirazioni delle persone e sapeva sempre come accendere la scintilla. In fondo parte tutto da questo, e la sua storia lo dimostra: dal calcio alla politica, alla base dei suoi successi ci sono sempre stati il coinvolgimento e la passione che riusciva a trasmettere agli altri”
Che eredità lascia?
“È stato un uomo che ha riscosso successo in tutti i settori. Nel mondo degli affari, perché è stato un visionario capace di rivoluzionare la televisione italiana e portarla in territori che ai tempi nessuno avrebbe potuto immaginare. Nello sport, perché il suo è stato il Milan più vincente di sempre. E in politica: piaccia o non piaccia, per oltre vent’anni Silvio Berlusconi ha giocato un ruolo chiave nella storia del nostro Paese. Era una persona buona e generosa, straordinariamente disponibile. È stato speciale, uomini così non ne nascono spesso, né in Italia né altrove”
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