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Calciomercato

Origi-Milan, situazione complicatissima: società preoccupata!

Milan-Origi, situazione in stallo: trattativa difficile per l’addio anticipato

Il futuro di Divock Origi al Milan resta appeso a un filo. Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, l’incontro recente tra l’attaccante belga e la dirigenza rossonera si è concluso senza alcun accordo, lasciando irrisolto il nodo legato alla risoluzione anticipata del contratto, in scadenza tra un anno. Al centro della questione c’è il pesante ingaggio dell’ex Liverpool: 4 milioni di euro netti a stagione, che diventano 5,2 milioni lordi grazie al Decreto Crescita. Una cifra che il Milan giudica ormai insostenibile, soprattutto per un giocatore fuori dal progetto tecnico e dalla rosa, come accaduto nella stagione appena conclusa.

Origi
Milan-Origi, situazione in stallo: trattativa difficile per l’addio anticipato

Origi, che ha compiuto 30 anni ad aprile, è rimasto lontano da Milanello per mesi, allenandosi da solo tra Roma e Firenze, senza mai essere reintegrato. Una situazione di inattività forzata che ha inciso pesantemente sulla sua condizione fisica e rappresentato, al contempo, un costo elevato e inutile per il club rossonero. L’obiettivo del Milan è una separazione consensuale, evitando di “buttare soldi dalla finestra”, come filtrato dalle parti vicine alla società. Ma per procedere in questa direzione, è necessaria una buonuscita: ed è proprio su questo punto che le parti si sono bloccate, con Origi che non sembra disposto a rinunciare facilmente alla cifra complessiva del suo contratto.

Un “secondo round” di trattative è atteso nelle prossime settimane, con la speranza di sbloccare lo stallo. Per Origi, trovare un compromesso potrebbe rappresentare l’unica via per rilanciarsi in un nuovo contesto e tornare a giocare con continuità. In caso contrario, il rischio è quello di ripetere una stagione da spettatore ben pagato, un’eventualità che non conviene a nessuna delle due parti. Il Milan, intanto, osserva con preoccupazione: la gestione del caso Origi è diventata un esempio emblematico degli errori passati, e la dirigenza vuole chiuderlo senza ulteriori sprechi.

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