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Indagine Milan, i rossoneri rischiano davvero la penalizzazione?
Bufera in casa Milan. Infatti, l’attuale amministratore delegato e il suo predecessore, Giorgio Furlani e Ivan Gazidis, sono accusati di «ostacolo all’esercizio delle funzioni pubbliche dell’autorità di vigilanza», ovvero la Figc. Ma, scrive questa mattina la “Gazzetta dello Sport“, la prima cosa che occorre precisare quando ci si avventura in questo tipo di risposte è che siamo soltanto agli inizi di una storia che sarà lunga e che al momento non ci sono certezze. La procura federale aprirà subito un fascicolo e chiederà subito di ottenere gli atti da Milano, per poi stabilire se ci siano gli estremi per procedere. Vediamo, dunque, le possibili contestazioni e le conseguenti sanzioni che i rossoneri rischiano in Italia e in Europa.
L’eventuale alterazione di informazioni sulla proprietà da parte del club comporterebbe la violazione dell’articolo 32 comma 5 del Codice di giustizia sportiva. Le possibili sanzioni vanno dall’ammenda ai punti di penalizzazione in classifica. A questo potrebbe essere affiancato l’articolo 31 comma 1 sulle violazioni in materia gestionale ed economica: anche qui le sensazioni vanno dalla multa alla penalizzazione. Il procuratore capo Giuseppe Chinè, una volta studiato con la massima attenzione tutte le carte dei rossoneri acquisite dalla Procura milanese, potrebbe anche contestare l’articolo 4, quello che obbliga anche società e dirigenti a «osservare i principi della lealtà, della correttezza e della probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva». Mentre il Milan, in base all’articolo 6, può essere accusato per responsabilità diretta, visto che parliamo di due amministratori delegati: gli effetti sulle sanzioni potrebbero essere più pesanti.
I rossoneri rischiano qualcosa anche in Europa?
E in Europa c’è il rischio di un’esclusione? La situazione, scrive la Rosea, non è granché più tranquilla. Se, come sostengono i pm, dietro il Milan anche dopo il 2022 è rimasto Elliott, che ha un’influenza dominante pure sul Lilla, si potrebbe configurare la violazione dell’articolo 5 del regolamento Uefa, quello su «integrità delle competizione e multiproprietà». Ma il fatto che nella passata stagione i francesi non si siano qualificati alla competizione Uefa, mentre quest’anno i rossoneri abbiano fatto Champions ed Europa League e il Lilla la Conferenc, riduce quasi a zero il rischio sanzione.
Il problema vero potrebbe sorgere nel caso in cui la giustizia sportiva italiana certificasse l’alterazione della documentazione fornita alla Figc. La Uefa, attentissima alla trasparenza, di certo non ne sarebbe felice. Se qualcosa in queste procedure fosse arrivato in modo anche parzialmente falsato o distorto si potrebbe anche arrivare ad una pesantissima esclusione delle coppe europee.