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Dichiarazioni

Tassotti su Leao: «Se il più forte sta in panchina c’è qualcosa di sbagliato»

Una vita al Milan, prima da calciatore e poi da tecnico, per Mauro Tassotti. Oggi sulle colonne de ‘La Gazzetta dello Sport’ è presente una lunga intervista all’ex rossonero che ha parlato della situazione in campionato, ma anche quella riguardante Rafael Leao. «Se hai un grande calciatore in rosa devi metterlo nelle condizioni di esprimersi al meglio. A volte ci sta il turnover per spronarlo, ma senza arrivare al masochismo».

Si aspetta di vedere Leao titolare a Monza? «A dire il vero me lo sarei aspettato anche contro il Napoli. Avrebbe certamente creato pericoli a sinistra, e magari poteva essere chiesto un sacrificio in più in copertura a qualcun altro. C’è Morata che già corre come un disperato. Contro il Napoli Leao ha sempre fatto grandi partite, e se sta bene bisogna tenerlo in campo il più possibile. Se non sta bene è un altro discorso. Ma il più forte della squadra, se può, deve giocare». Prosegue Tassotti parlando del numero dieci rossonero: «L’allenatore deve recuperarlo a pieno. Da qui a fine stagione deve passare il tempo in campo e non in panchina. Poi le caratteristiche sono caratteristiche, non vedremo mai Leao ammazzarsi in scivolate difensive. I comportamenti sono un’altra cosa ed è giusto che Rafa abbia l’atteggiamento giusto. Ma non è e non sarà mai un giocatore generoso, è una questione di indole. Morata lo è e lo è sempre stato, lui no. Ci sono giocatori, spesso con quelle stesse caratteristiche, che hanno un atteggiamento un po’ così. Mi viene in mente Cassano, uno a cui devi stare addosso (Tassotti lo ha incontrato in rossonero da vice di Allegri, ndr)».

Tassotti
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Poi il focus su Paulo Fonseca, si aspettava qualcosa in più dal tecnico portoghese: «Mi aspettavo una maggiore sintonia tra i due, parlando la stessa lingua credevo che il rapporto fosse facilitato. Va detto anche che il tema Leao “copre” gli altri problemi. Il principale per me è un altro: troppi gol presi. Non puoi pensare di vincere le partite segnandone sempre uno in più. I gol subiti sono troppi per una squadra con quelle ambizioni. Anche perché sono spesso gol banali, si lasciano autostrade in mezzo o passaggi facili per gli avversari. E un altro problema: non c’è un vero sostituto di Theo. Con tante partite a disposizione, era una necessità. Peccato perché, alla fine, contro il Napoli, la squadra si era anche espressa bene. Se Fonseca si è “giocato” tutti gli errori all’inizio, non potrà che migliorare. Ma basta regali agli avversari: tempo per recuperare c’è».

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