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Dichiarazioni

Shevchenko: «L’Ucraina è una squadra forte. L’Italia dovrà…»

Le parole dell’ex fuoriclasse rossonero

Andry Shevchenko, ex attaccante del Milan, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport per parlare di Ucraina-Italia. Ecco le sue parole:

Che cosa significherebbe per l’Ucraina qualificarsi? «È una partita importantissima, anzi, molto più di una partita per tutti noi. Nonostante la guerra, nonostante la necessità di giocare in trasferta e con tutte le difficoltà che abbiamo dentro al Paese, la squadra è ancora in corsa e in buona posizione. Naturalmente c’è stato un cambio generazionale, abbiamo giocatori validi come Mudryk, Sudakov e Tsyngakov. Rebrov ha fatto un ottimo lavoro in una situazione complicata. Ha portato una filosofia sua e la squadra si è rigenerata. Arrivati a questo punto non abbiamo niente da perdere, ma non per questo ci vogliamo accontentare».

Da c.t. degli ultimi Europei, quale eredità pensa di aver lasciato? «Sono orgoglioso del progetto e di come è stato portato avanti per cinque anni e mezzo. Nel 2021 abbiamo giocato buone partite e in generale il nostro torneo è stato ottimo da un punto di vista tecnico e pieno di emozioni. Spero che Rebrov possa fare un’esperienza simile con i suoi ragazzi e ottenere risultati anche migliori».

È sempre presente al fianco della squadra… «Io sono sempre accanto a loro e do il massimo supporto. Lo faccio per il calcio e per il mio popolo. Credo che lo sport in generale e il pallone in particolare possano veicolare i messaggi giusti e aiutare la gente in un momento così difficile».

Quanto pesa giocare una partita decisiva come questa lontano da casa? «Tantissimo, ma mi aspetto uno stadio pieno. Ci sono tanti ucraini in Germania e anche negli altri Paesi nei quali abbiamo giocato. Anche a San Siro avete visto i nostri tifosi. La nazionale è seguita dappertutto, è un simbolo che ci unisce. I calciatori lo sanno e vanno in campo anche per i nostri soldati che sono al fronte. Faremo di tutto per farci valere anche contro una squadra forte come l’Italia. Giocare in una situazione di emergenza che purtroppo si prolunga è difficile, ma ti dà anche una forza in più».

Shevchenko
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L’Italia è un Paese in cui lei si sente sempre a casa. Non le fa strano giocare proprio contro l’Italia una partita da dentro o fuori? «Nello sport succede, mi è capitato da giocatore e mi capita adesso da tifoso. Ma in questo caso la situazione è ancora più speciale, perché per noi i successi sportivi in questo momento valgono di più. La qualificazione regalerebbe un momento di orgoglio e di felicità a un popolo che ha sofferto tanto e continua a soffrire».

Chi deve temere l’Italia? «Come dicevo l’Ucraina è una squadra giovane, gli elementi di valore sono tanti, insieme a Mudryk e Sudakov abbiamo altri talenti. C’è un buon mix fra giovani e calciatori più esperti, già abituati alla concorrenza in campo europeo».

Qual è il giocatore italiano che teme di più? «Io temo più che i singoli la squadra nel suo complesso. E anche per Luciano Spalletti le motivazioni sono tante. Stimo tanto Luciano, è un allenatore bravissimo, uno dei migliori, e vorrà certamente riportare l’Italia in alto dopo la delusione dell’esclusione dal Mondiale. Il gruppo azzurro è forte mentalmente e ha giocatori di qualità. Non ci regaleranno niente perché la qualificazione conta tantissimo anche per loro, ma noi siamo pronti a batterci Perché questa non è una partita come le altre»

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