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Dichiarazioni

Serie A, nuove politiche contro il razzismo

La linea del ministro Piantedosi

Serie A: svolta per combattere il razzismo. Ieri, a cinque giorni dai fatti di Udine, il presidente della Figc Gabriele Gravina e quello della Lega Serie A Lorenzo Casini hanno risposto all’invito del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che, assieme al ministro per lo Sport Andrea Abodi e alla presenza del capo della Polizia Vittorio Pisani, ha voluto convocare immediatamente i vertici del calcio per discutere attivamente di possibili soluzioni al razzismo negli stadi. Se ne è usciti con diverse idee e la costituzione di un gruppo di lavoro che si impegnerà per verificarne la fattibilità con l’obiettivo primario di andare a colpire i singoli.

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Queste le parole del ministro, riportate dalla Gazzetta dello Sport:

«Quanto accaduto deve farci riflettere sulla necessità di rendere ancora più efficaci le sanzioni per colpire i singoli responsabili di questi atti inaccettabili. Vanno individuati strumenti che, oltre alla chiusura degli stadi e delle curve, rendano ancora più incisiva la risposta dello Stato verso gli autori di questi gravissimi gesti. Anche in considerazione del fatto che la decisione di sospendere una partita, potrebbe scontare la difficoltà dei possibili riflessi sulla sicurezza e sull’ordine pubblico. Nei prossimi giorni organizzeremo un nuovo incontro con tutto il mondo del calcio. Atleti, club, tifosi, operatori del settore hanno il diritto di andare avanti senza essere condizionati da singoli o gruppetti di criminali razzisti»

Il presidente Gravina è intervenuto poi sul ricorso dell’Udinese: «È un suo diritto farlo, quello che mi interessa è che si arrivi a un atteggiamento positivo del resto della tifoseria. Quindi è importante far scattare sia le attenuanti sia le esimenti. Purtroppo a Udine non è accaduto».

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