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Dichiarazioni

Sala: «San Donato? Non dico sia impossibile costruire, ma…»

Beppe Sala, Sindaco di Milano, ha iniziato oggi una serie di dirette su Instagram dal nome ‘Cose in Comune‘, scegliendo come primo argomento, con cui discutere con i propri cittadini, quello dello stadio di San Siro. Di seguito, le sue affermazioni riportate dai colleghi di “Calcio&Finanza“:

«Parliamo dello stadio, ma anche di un quartiere delicato come quello di San Siro in cui abbiamo il dovere di fare di più. Questa storia è iniziata tempo fa quando Inter e Milan sono venuti da me per un impianto di proprietà, che permettesse loro di fare più ricavi perché non è facile tenere in equilibrio il bilancio e che permettesse di avere nel patrimonio uno stadio, in modo che questo potesse fungere anche come garanzia per società eventualmente indebitate. Inizialmente non volevano ristrutturare il Meazza e io per evitare che uscissero dal confine gli ho proposto diverse aree, scartate. Il vincolo della sovraintendenza ha cambiato le carte in tavola. A quel punto i due club sono tornati da me dicendomi che avrebbero provato ad andare fuori Milano. Io non dico che è impossibile fare uno stadio a San Donato, ma dico – spiega Sala – che non è una passeggiata, conoscendo le regole dell’amministrazione»

Sala
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Sala ha parlato degli esordi con Milan e Inter

Il primo cittadino ha poi continuato: «All’inizio Inter e Milan hanno portato esempi di tanti nuovi stadi, con l’idea fissa e chiara di un nuovo stadio: le squadre hanno radicalmente rifiutato l’ipotesi di una possibile ristrutturazione di San Siro. Cosa potevo fare io? Dato che non lasciavano spazio ad ipotesi di ristrutturazione, per cercare di tenerle a Milano l’unica via era quella di immaginare di fare lo stadio nell’area di San Siro e contestualmente abbattere il Meazza. All’inizio l’amministrazione comunale è andata su questa via perché le squadre hanno detto che volevano un nuovo stadio. Hanno valutato altre aree possibili ma hanno mantenuto l’idea di San Siro anche perché ci si arriva bene. La discussione a quel punto è andata avanti per lungo periodo, anche perché le squadre per rientrare dell’investimento hanno chiesto volumetrie ritenute dal Comune eccessive. Ma non è un giudizio soggettivo perché gli abbiamo opposto le regole del PGT. C’è stata una lunghissima discussione, in questo senso è vero che si è preso del tempo, ma è stata una negoziazione in cui abbiamo cercato di convincere le squadre a rientrare nei limiti».

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