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Dichiarazioni

Sacchi: «Furlani ha sbagliato tutto!»

L’ex tecnico rossonero dice la sua sulla situazione del Milan

Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport per parlare della situazione che stanno attraversando i rossoneri. Tante le critiche di Sacchi nei confronti di squadra e società:

Arrigo, come valuta la stagione del Milan finora? «Il giudizio è sospeso. Il campionato è stato negativo, non perché sarà l’Inter a vincere, ma perché i rossoneri non sono mai stati in lotta per lo scudetto. E anche l’uscita dalla Champions nei gironi dopo la semifinale dello scorso anno pesa nelle valutazioni, così come l’eliminazione in Coppa Italia. Il Milan deve arrivare secondo, e può riuscirci perché ha più qualità complessiva della Juve, e andare in fondo in Europa League. Altrimenti il bilancio non sarà buono».

Quale la causa principale di un’annata inferiore alle attese? «Il mercato non è stato fatto bene. E non mi riferisco solo alle qualità individuali, visto che Pulisic ha offerto un ottimo rendimento e Loftus-Cheek dopo un inizio difficile è cresciuto. Ma sarebbe servito un difensore centrale affidabile e soprattutto un centravanti valido, che facesse rifiatare Giroud. Purtroppo è difficile integrare tanti stranieri insieme. E ho l’impressione che molti acquisti non siano stati decisi o almeno condivisi da Pioli e, se davvero fosse così, sarebbe un errore grave. In generale credo che il modo in cui è stata composta la rosa non sia quello giusto, non ho visto un progetto come era accaduto nel recente passato, ma una serie di operazioni slegate una dall’altra. E così è difficile creare una squadra competitiva».

È stata sottovalutata, Sacchi, la competenza di Maldini e sopravvalutata quella dell’algoritmo? «Paolo aveva fatto molto bene, rispettando i bilanci e la storia del Milan. Aveva scelto un allenatore che cercava di uscire dal tatticismo per diventare uno stratega e lo aiutava non solo sul mercato, ma giorno dopo giorno. Temo che Pioli si sia sentito un po’ abbandonato dopo la decisione di fare a meno di Maldini. Io non conosco gli americani e nemmeno Furlani. Mi auguro che in società non ci siano diverse anime, altrimenti si rischia. Ai miei tempi c’era una catena di comando chiara: Berlusconi, Galliani, Braida, io. Avevamo tutti la stessa idea di calcio. I dirigenti erano competenti e insieme rispettavamo lo stile del club. Lo stile ti dice chi sei e dove vai. Qual è oggi lo stile del Milan?».

Sacchi
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Sul campo, Sacchi, la squadra appare spesso spaccata in due. Questa è responsabilità di Pioli. «Sì. È bravo e deve fare in modo che non accada più. Vedo che spesso Pioli viene criticato, io non gli darei troppe colpe perché vanno valutati anche il contesto e il gruppo a disposizione. Il Milan a volte dà l’impressione di non saper stare in campo, poi azzecca cinque o sei partite, poi ripiomba nel caos. Non c’è equilibrio sul terreno di gioco e non c’è continuità nei risultati. Così non si va da nessuna parte. Se un giocatore non si sacrifica, se non corre all’indietro rapidamente, se non collabora, Pioli deve avere il coraggio di lasciarlo fuori. Altrimenti quel giocatore danneggia tutta la squadra».

Sta pensando a Leao? «Ha enormi qualità, ma deve giocare per la squadra e con la squadra. Invece gioca prevalentemente da solo. Il temperamento è genetico: ce l’hai o non ce l’hai. Spero che lui ce l’abbia perché, tirandolo fuori, diventerebbe un campione».

Come si può ridurre il gap dall’Inter? «Con la forza delle idee. L’Inter sta giocando un calcio spettacolare, moderno, europeo. E non è giusto criticare Milan e Juve perché non riescono a tenere il passo dei nerazzurri. Però bisogna saper leggere le situazioni e operare di conseguenza. Il Milan dovrà prendere giocatori funzionali al prezzo giusto. Ma per farlo serve competenza in chi decide, quindi nei dirigenti»

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