Dichiarazioni
Roback: «La mia scomparsa? Sentivo che la testa non era al posto giusto»
Intervenuto ai microfoni di “aftonbladet.se“, Emil Roback, attaccante di proprietà del Milan ma in prestito all’IFK Norrköping, fa chiarezza riguardo la sua scomparsa. A dare l’allarme è stato il direttore sportivo del club svedese, affermando che il giovane attaccante non si faceva vedere al centro sportivo da quattordici giorni. Di seguito, le parole di Roback sull’accaduto:
«Sentivo che la mia testa non era al posto giusto. Era come se mi fossi chiuso in me stesso. So, ovviamente, che non è stata la cosa migliore che potessi fare, ma è andata così. Non è stato divertente, ovviamente. All’esterno sembra che io sia scomparso, e in effetti è così. Molte persone mi hanno contattato per chiedermi come mi sentissi e alcuni hanno addirittura pensato che fossi stato rapito. Non mi sono mai sentito così prima, forse è come una specie di depressione. Ma ora mi sento bene. Ora sono tornato e mi sento bene. Ora sfrutterò al meglio la situazione e spero di tornare dove so di poter essere. Ho ancora grandi obiettivi nel mio calcio»
Norrköping, il ritorno di Roback al centro sportivo
Dopo l’allarme lanciato del direttore sportivo Tony Martinsson, il giovane attaccante classe 2003 ha fatto ritorno al centro sportivo del Norrköping. Spauracchio passato, dunque, per la famiglia e la società calcistica per le condizioni di Roback.