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Dichiarazioni

Qui Monza, Zerbin: «Batteremo il Milan»

La promessa del talento brianzolo

Alessio Zerbin, talento del Monza, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport per parlare della sfida contro il Milan in programma domani sera. Ecco le sue parole:

Lei è arrivato in prestito secco dal Napoli da protagonista della Supercoppa italiana: doppietta in semifinale alla Fiorentina, titolare in finale contro l’Inter… «Mazzarri mi ha dato grandi possibilità, io ho cercato di farmi conoscere da lui e mi ha tenuto in considerazione. Anche grazie a lui sono arrivato qui pronto».

Domenica sera arriva il Milan: il Monza non perde da tre gare, mai subito gol, ma segnato solo uno. Che periodo è? «Possiamo fare meglio anche in una situazione di classifica decisamente buona».

Nella scorsa stagione sono stati fatti molti punti con le big, in questa ancora nessuna vittoria… «Col Milan ce la giochiamo, ci possiamo divertire e metterli in difficoltà. Niente avere timore, anche se è in forma e in fiducia».

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Cosa l’ha spinta ad accettare Monza? «E’ l’occasione per giocare con più continuità e per dimostrare di essere da A. E’ la soluzione giusta. E poi… Galliani!».

Dal vivaio Inter alla Prima categoria, poi la D fino allo scudetto: dove ha trovato la forza per gestire questo “su e giù”? «Non c’è una spiegazione. Andavo a scuola, mi allenavo e mi divertivo, tutto con molta spontaneità. I miei genitori, Paola e Paolo, sono stati la base di tutto. Se dovessi ridar loro i soldi della benzina per portarmi ad allenamenti e partite, dovrei lavorare moltissimi anni! Senza scordare i nonni che mi hanno supportato moralmente e concretamente: Anna, Luciana, Giancarlo e Mario, mi piace ringraziarli tutti ancora adesso. “Mi raccomando non farti male” resta la raccomandazione più usata ancora adesso… La famiglia è stata ed è un punto fermo per me, compreso mio fratello Valerio e la mia compagna Valentina».

Quando è uscito di casa? «Quando nel 2015 sono andato al Gozzano. Studiavo, mi allenavo e mi facevo da mangiare. I miei ci tenevano allo studio e quindi qualche tirata d’orecchie per voti non buoni mi è arrivata. Mentre la pasta che mi cucinavo io e che mangiavo il giorno dopo appena finito la scuola non me la scorderò mai… Sono orgoglioso della straordinaria normalità della mia famiglia che mi ha trasmesso i valori del vivere bene»

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