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Qui Milan, i sostituti deludono ancora
Le seconde linee continuano a non ingranare
Il Milan delle seconde linee non funziona. Ieri l’ennesima conferma del fatto che le riserve non sono all’altezza dei titolari. Pioli, riporta Tuttosport, sorprende ancora e dopo aver riproposto a Napoli il 4-2-3-1 dello scudetto, ecco un 4-2-2-2 che ricorda quello di “El revolucionario” Francisco Maturana, il tecnico che nel 1990 riportò la Colombia ai Mondiali dopo 28 anni con la generazione dei Valderrama, Rincon e Higuita. La scelta di Pioli sembra dettata dal voler disinnescare il rombo dell’Empoli, evitando l’inferiorità in mezzo, lasciando così le fasce ai soli Calabria (contro Parisi) e Theo Hernandez (con Ebuehi), visto che Saelemaekers è accentrato sulla trequarti vicino a Bennacer e Rebic gioca da punta al fianco di Origi.
L’avvio rossonero è incoraggiante, ma l’Empoli dopo un quarto d’ora prende le misure e la partita si spegne, anche come ritmi, molto blandi. Origi e Rebic non sfruttano l’occasione, le folate di Leao mancano terribilmente e alla lunga la scelta tattica di Pioli non paga, anche se il tecnico insiste e non torna allarga mai né il croato, né Saelemaekers.
Non fa molto di più Rebic, spalla d’attacco: ha il merito di un tiro nello specchio. Fatti i conti sono 23 le conclusioni tentate dal Milan, quota più alta da un anno a questa parte: furono addirittura 33 contro il Bologna, aprile scorso. Fu anche l’ultima partita senza gol casalinghi. La storia si ripete con nuovi protagonisti (in negativo): il Milan di scorta ci prova ma non funziona, Pioli non può permettersi rotazioni pesanti. Anche negli altri ruoli infatti il turn over stecca, ma se Thiaw tiene a bada le rare sortite dell’Empoli e in mezzo Pobega tenta di partecipare alla manovra, è dell’attacco il vero flop.
Alternative zero Giroud ha sommato oltre 50 partite negli ultimi dodici mesi, considerati gli impegni con il Milan e la nazionale francese. Ma, si è ormai capito, non può permettersi di rifiatare. Non ha alternative all’altezza: Origi non lo è per un rendimento nettamente sotto le aspettative. Ibra non lo è per questioni fisiche: ieri sedeva dietro le panchine in compagnia dei figli. Al Milan serve altro: in area c’è un vuoto che in estate andrà assolutamente colmato.