Calciomercato
Qui Milan, adesso si cambia! Rivoluzione per vincere
Cardinale annuncia tanti cambiamenti
Gerry Cardinale in una sola serata ha reso noto di voler cambiare tutto quanto il Milan. Come riferito dalla Gazzetta dello Sport il primo a non essere sicuro del proprio posto è Stefano Pioli. La vittoria dell’Europa League consegnerebbe alla proprietà il trofeo che manca in bacheca: il successo è l’ossessione di Cardinale e Pioli potrebbe così soddisfarla. Al contrario le chance di permanenza sarebbero decisamente più modeste. Dopo quasi cinque anni il Milan cambierebbe panchina per avviare un nuovo corso: con Conte sarebbe una conversione netta. Per stipendio, pretese tecniche, carattere e metodi da duro. L’ipotesi c’è. Meno dirompenti sarebbero altre scelte: Lopetegui è un’idea concreta. In carriera ha vinto un solo titolo: l’Europa League (con il Siviglia) che manca nel palmares rossonero. Per due anni è stato c.t. della Spagna e per quattro mesi sulla panchina del Real. Altro profilo sotto osservazione è quello di Thiago Motta: dopo Genoa, Spezia e il Bologna rivelazione (quarto in classifica a cinque punti dal Milan) sarebbe la sua prima volta in un top-club.
A fine stagione sarà di nuovo ristrutturazione (Cardinale preferisce sempre evoluzione): due dei senatori, Giroud e Kjaer, sono a scadenza di contratto. Se anche Olivier decidesse di restare un altro al Milan, non potrebbe essere il punto fermo dell’attacco: servono nuovi gol. La svolta sarà significativa: il prossimo 9 sarà un Under 25. Joshua Zirkzee ha 22 anni e non solo per questo combacia perfettamente con l’identikit del prossimo centravanti rossonero: conosce il campionato e qui ha dato prova di talento e incisività. E’ anche il motivo per cui le big d’Europa osservano, mentre il Bayern Monaco vanta sempre un potere di riacquisto a 40 milioni, il prezzo base della trattativa. Un primo assist ai rossoneri è la volontà di Joshua di una nuova esperienza italiana, la prima di altissimo livello.
LEGGI ANCHE: Cardinale: «Non siamo soddisfatti di non essere primi. Su Ibra…»