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Dichiarazioni

Pioli: “Voglio un Milan dominante”

La promessa del tecnico rossonero

A Sky Sport, Stefano Pioli ha parlato del Milan, di mercato e degli obiettivi per la prossima stagione. Ecco le parole del tecnico rossonero:

Che aggettivo vorrebbe legare al Milan 2023-24?
Un Milan felice. Ho un obiettivo, e l’ho detto a tutti: essere felice e allenare giocatori felici. Felici di giocare insieme e di giocare un determinato tipo di calcio. E di vestire una maglia così prestigiosa. C’è entusiasmo ed emozione, come normale che sia all’inizio della stagione. Siamo il Milan e il 2023-24 dovrà essere importante. Stiamo approcciando l’anno con dei cambiamenti, ma vedo tutti motivati”.

Le emozioni dello scudetto e il sogno Champions…
“Vincere uno scudetto è molto difficile e molto bello, ti dà l’idea del lavoro che hai fatto durante l’anno. Vincere la Champions sarebbe qualcosa di eccezionale, ma ci vuole anche un po’ di fortuna. Penso che per vincere un campionato ci siano più meriti, e che per la Champions servano anche tante altre situazioni”. 

Come sarà il Milan senza Ibra e quali sono i leader di oggi?
“Ibra è stato il capobranco di questa squadra. E non c’è nessuno che possa prendere il suo posto. Se dovessi dire il nome di un giocatore che è un leader, allora quello è Mike Maignan. Ha una mentalità, una determinazione e un’ossessione nell’essere il migliore che può essere contagiosa. È un punto di riferimento”. 

Cosa si aspetta da Leao?
“Per quanto sta dimostrando, sul campo e negli atteggiamenti, mi aspetto una crescita ulteriore da lui. Ha ancora margini di miglioramento, per quanto sia già a un livello molto alto”. 

I nuovi acquisti?
Loftus-Cheek è un giocatore forte. Abbina fisicità e qualità, gli piace inserirsi. Vorrei vederlo con continuità nell’area avversaria. In base alle caratteristiche, proveremo a sviluppare un gioco propositivo con più giocatori offensivi, in grado di trovare la giocata vincente, cosa che, forse, ci è mancata in passato in alcune partite complicate dal punto di vista tattico”.

Reijnders è altrettanto un giocatore di qualità, si muove bene, è intelligente, sa dare le soluzioni giuste al compagno in possesso palla. Può anche essere pericoloso nella zona offensiva. Ha conclusione e verticalizzazione. Sa legare il gioco, mandare in gol e ha anche gol nelle gambe”.

Pioli
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Pulisic è giocatore. E quando dico così, intendo che è uno che sa fare la cosa giusta al momento giusto. E quando hai a disposizione uno come lui, le cose diventano più semplici. Può giocare in vari ruoli. Sicuramente è intelligente e salta l’uomo, sia nell’uno contro uno, che nel dai e vai o negli inserimenti. È di livello ed è diverso dai suoi compagni. Continuo a credere che diverse caratteristiche, in un sistema di gioco ben definito, possano dare una imprevedibilità in più alla squadra”. 

Col mercato che centrocampo sta prendendo forma?
Nel reparto di centrocampo cercavamo nuovi nomi, nuove posizioni e nuove caratteristiche. L’arrivo di Loftus-Cheek e di Reijnders lo completano. Crediamo di aver intrapreso una strada di giocatori di qualità, di maggior gestione della palla e delle situazioni offensive. Tutto questo per essere una squadra ancor più offensiva e dominante. Nella metà campo offensiva vorrei dei giocatori capaci di fare le scelte giuste al momento giusto, cosa che non sempre ci era riuscita”. 

Il Milan è ripartito senza Maldini e Massara…
“Il club ha deciso di cambiare pagina, ma la storia non si dimentica. Sappiamo quello che abbiamo fatto insieme, conosciamo il percorso che ci ha portato a certi livelli. Tutte le persone che hanno lavorato con noi hanno dato un contributo. Sono stati molto presenti, positivi e importanti. Chiaramente ora si è creata un’altra situazione, ci sono persone diverse, vedo in loro grande entusiasmo e la volontà di fare bene le cose. Tutti vogliamo fare ogni giorno il miglior lavoro possibile”.

Che legame c’è coi tifosi?
“Quando abbiamo avuto momenti difficili hanno dimostrato di essere una tifoseria unica, speciale e fantastica. C’è stato un momento in cui era difficile stare al nostro fianco, ma loro lo hanno fatto, con passione e una fiducia incredibile”.

Il 4-3-3 può essere un cambiamento verso la prossima stagione?
“Il 4-3-3 può essere un cambiamento, sì, ma molto dipenderà dalle conoscenze che avremo sul campo, o se arriveranno altri giocatori. Useremo anche altri sistemi, ma siamo già abituati a cambiare all’interno della stessa partita. Servirà grande spirito e tempo, visto che stanno arrivando giocatori nuovi, comunque già maturi. Sanno stare in campo e relazionarsi col resto della squadra, che ha una base solida da tanti anni. Sono ragazzi svegli, vogliono imparare, dalla lingua al campo, ed entrano in gruppo coeso. Ho delle sensazioni positive”.
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