Lavora con il tecnico rossonero dal 2011
Matteo Osti gode di grande popolarità tra i tifosi rossoneri: insolito per un preparatore atletico, una figura che lavora dietro le quinte. Sui social è invece considerato un protagonista e gli è affidata la parte del cattivo. Ai milanisti che lo ritengono il principale colpevole della salute (cagionevole) dei muscoli di Kalulu, Leao, Thiaw… Osti può opporre il titolo di miglior preparatore del 2021-22, l’anno dello scudetto.
Dopo la serie infinita di infortuni è per forza sotto processo. Pioli si costituisce con lui: «La situazione è complessa, onestamente sono tanti. È un problema che dobbiamo cercare di risolvere in tempi brevi ma che in questo momento ci vede sicuramente in difficoltà. Ci stiamo mettendo tutto quello che abbiamo a livello di preparazione collettiva e individuale, prevenzione, cura. Lavoriamo insieme da tanto tempo e siamo in tanti a lavorare a Milanello ma al momento quello che facciamo non ci dà i risultati che speravamo di ottenere».
Al Bologna nel 2011 è iniziata la collaborazione con Stefano Pioli, proseguita con Lazio, Inter, Fiorentina e Milan. Per la società l’allenatore e il suo staff non sono i principali responsabili dei tanti stop fisici della rosa rossonera: al massimo, partecipano alla colpa. Che per certi versi, riferisce la Gazzetta dello Sport, è anche riconosciuta. Trenta ma decisamente senza la lode. Il numero degli infortuni sale e c’è pochissimo di cui rallegrarsi. Se il conto dei guai fisici poteva rappresentare un alibi per Pioli e lo staff, ora è diventata un’aggravante. Sul banco degli imputati c’è in particolare Matteo Osti. Tutti si chiedono una cosa: come uscirne?
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