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Origi e De Ketelaere deludono ancora: che si fa?
I due belgi continuano a deludere: rimarranno al Milan o andranno via?
Divock Origi spreca l’ennesima occasione di andare a rete. Lo score da attaccante resta così fermo a due gol, inutili, contro Monza e Sassuolo. Non fa valere le sue qualità, il fisico, l’esperienza al vertice: Origi ha vinto sei titoli con il Liverpool, con cui è arrivato in cima al mondo, ma dentro lo stadio di San Siro non riesce neppure a essere guida per i compagni più giovani. All’intervallo, evidenzia la Gazzetta dello Sport, il pubblico resta in attesa dei big, ma dallo spogliatoio spunta solo Krunic. Restano seduti gli altri, e non solo i titolarissimi. Adli è sempre più ai margini: doveva essere un dieci di scorta, resta in panchina per altri 90’. Come Rebic. Le secondo linee anziché avanzare, indietreggiano. Il Milan ha un doppio impegno da preservare ma non ha una doppia rosa che lo sostenga. Il club potrà intervenire solo in estate: il budget però dipenderà dall’esito della doppia rincorsa di primavera.
Non va meglio De Ketelaere. Una parte dello stadio fischia ma è subito coperta dai cori di incoraggiamento della curva: un sussulto di personalità in effetti c’è, il belga reclama di continuo il pallone tra i piedi, e se non lo riceve, come in un paio di occasioni, allarga le braccia. Il problema è quando lo ottiene: pochissimi spunti, più spesso la tocca al compagno più vicino o all’indietro. Ha ancora senso insistere? Il club vuole che l’investimento sia tutelato ma non è con queste prestazioni che Charles può rivalutarsi. Potrà succedere dopo un’altra estate di lezioni a Milanello, come era accaduto con altri giovani studenti come Rafael Leao e Tonali. Per la verità già al primo anno avevano superato qualche esame, De Ketelaere no.