Connect with us

Dichiarazioni

Okafor: “Sono il gemello di Leao”

Il nuovo attaccante rossonero ha fame di vittorie

Noah Okafor, attaccante svizzero che il Milan ha prelevato dal Salisburgo, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole:

Una settimana di Milan. Meglio o peggio del previsto?

Qui c’è una grande atmosfera, la squadra è fantastica e con l’allenatore va benissimo. Ho firmato da poco per il Milan ma sono molto felice, sono davvero fiducioso per il futuro”

Senza giri di parole: siete pronti per vincere lo scudetto?

“Sì, anche perché un calciatore che non vuole vincere… non è un calciatore. Abbiamo una squadra forte e io spero di vincere la Serie A subito. Per farlo serve sempre energia, a volte si perdono delle partite ma dalle sconfitte si impara. E poi io odio perdere”

Con il contratto col Salisburgo in scadenza nel 2024, si sono interessate molte squadre in tutta Europa. Il Milan lo ha fatto con la vecchia dirigenza – Maldini e Massara – e con la nuova di Furlani e Moncada. Perché questa scelta?

Perché mi ha voluto molto. In autunno ho giocato contro il Milan in Champions e da allora siamo rimasti in contatto. E’ chiaro che avevo altre offerte ma per me è stato sempre tutto chiaro. I tifosi, lo stadio di San Siro, tutto: è un nuovo passo per la mia crescita”

E allora, parliamo di crescita, con una mamma svizzera e un papà che viene dalla Nigeria.

Sì, io in Nigeria sono stato soltanto due volte ma ero più giovane, è passato tanto tempo. Mio papà è arrivato in Germania a 17 anni, poi è andato in Svizzera. Da lui ho imparato, mi ha sempre detto di essere felice, di sorridere, di trasmettere energia positiva e lottare forte per i miei obiettivi”

Quel tatuaggio sulle gambe, “be your own hero”, viene da lì? Perché proprio quella frase?

Perché penso di poter decidere ogni giorno che cosa voglio fare. Dipende solo da me, sono io il capo di me stesso e so che cosa voglio. Il tatuaggio nasce da questo pensiero. Voglio andare al massimo sia in allenamento sia in partita. Allenarmi sempre forte per fare il prossimo passo e migliorare”

Su Internet si legge: “Okafor aveva un mental coach già a 15-16 anni”. E’ ancora così?

Sì, credo sia importante per un giocatore giovane. Con questa vita abbiamo sempre pressione dentro e fuori dal campo: parlare con qualcuno per me è davvero importante”

E gli altri tatuaggi? Si vedono dei volti sul braccio sinistro, un leone…

“I volti sono dei miei fratelli. Due maschi, più piccoli di me, che giocano a calcio, uno in Germania, uno in Svizzera. E una sorella più grande. Per i miei fratelli io sono un idolo, vogliono fare come me, e io da piccolo mi prendevo cura di loro: abbiamo una grande relazione”

Rafa Leao è un… gemello aggiunto?

Sì, io e Rafa siamo come gemelli: entrambi dribbliamo molto bene, siamo giovani, abbiamo lo stesso humor. Ci siamo parlati per la prima volta dopo una partita tra Svizzera e Portogallo, poi ci siamo scambiati messaggi dopo la doppia sfida in Champions e siamo stati avversari anche al Mondiale. Abbiamo un bel rapporto, non vedo l’ora di giocare con lui”

A proposito, come va la condizione fisica?

Sto bene, sono stato fuori nelle ultime settimane ma dalla prossima sarò in gruppo”

Si legge in una vecchia intervista su redbull.com: “Ho subito qualche commento razzista da avversari e pubblico”. Nel valutare una proposta italiana, il razzismo è stato un tema?

No

Okafor
Segui SoloxMilanisti.it su Instagram! Oltre 28mila follower ti aspettano…

Come è stato il dietro le quinte di quella trattativa?

Il Milan è rimasto in contatto con me per 6-9 mesi, contatti che nelle ultime due settimane sono diventati più intensi. Hanno visto che stavo bene, poi tutto è stato fatto in tre-quattro giorni e… eccomi qui”

Perché il numero 17?

“Il 7 è il mio numero preferito, infatti a Salisburgo avevo il 77. Qui il 7 era preso da Adli, allora ho scelto il 17, che è il vecchio numero di Rafa. Mi piace”

Tutti i nuovi acquisti parlano della storia del Milan. Quali giocatori le vengono in mente, pensando al passato?

Il Milan è un grandissimo club, con una grande storia. Ha avuto molte stelle, grandi giocatori ma anche ora siamo molto forti, giovani, affamati. Se devo scegliere, dico Ronaldinho, Kakà e Gullit. Io sono ancora giovane ma voglio aiutare questa squadra a fare di nuovo la storia”

Da punta centrale o esterno?

Posso giocare a sinistra, a destra e da attaccante al centro. Sono flessibile. Devo adattarmi a un nuovo Paese, con una nuova tattica e nuove squadre ma ci sono già passato con il Salisburgo. Cerco di essere aperto con i compagni e lo staff, sono davvero felice di essere qui”

Ultima cosa. Mai parlato con Maignan e Kalulu di quel gol in Salisburgo-Milan?

Mike mi ha detto che è stata fortuna perché il pallone è passato tra le sue gambe ma sul dribbling a Kalulu non si discute, l’ho cercato. E poi… un gol è sempre un gol”

LEGGI ANCHE: Milan, svelata la nuova amichevole: dove e quando si disputerà

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Advertisement

APPROFONDIMENTI

More in Dichiarazioni

Social media & sharing icons powered by UltimatelySocial