San Donato ora discute in merito al progetto
Stadio Milan: arrivano importanti novità. L’arrivo di Cardinale naturalmente riporta al centro dell’attenzione il tema numero 1 nell’agenda di RedBird per i prossimi anni: lo stadio. Curioso il parallelo con San Siro. In Champions, i milanisti allo stadio saranno come sempre più di 70mila, con incasso facilmente prevedibile oltre i 5 milioni. Sotto osservazione naturalmente le reazioni durante la partita, dopo i fischi di Milan-Udinese ad alcuni giocatori durante la partita e di tutto lo stadio, dopo anni anche della curva, alla fine. San Donato invece è il luogo designato per il nuovo impianto, con discussioni politiche di attualità.
Il sindaco Francesco Squeri, scrive la Gazzetta dello Sport, difende il progetto dalle accuse dell’opposizione e del comitato “No Stadio”, con la cementificazione al centro del dibattito. Intorno a fine anno, tra dicembre e gennaio, dovrebbe essere costituito l’accordo di programma, che vedrà coinvolti Comune di San Donato, Regione Lombardia e gli altri enti coinvolti. Nei prossimi mesi sarà definita la forma esterna dello stadio ed entrerà nel vivo la decisione sul nome dello stadio (naming rights). Emirates, sponsor del Milan, sarà una delle prime, se non la prima, azienda contattata dalla società rossonera.
Il Comitato No Stadio a San Donato ha chiesto al Comune di rendere pubblico il progetto che SportLifeCity ha consegnato al sindaco Squeri. Tra le ragioni del no, c’è la preoccupazione per «l’enorme consumo di suolo su un’area totalmente verde, con un grande potenziale in termini di corridoio naturalistico ai confini di Milano».
Nelle pagine finali del dossier, sono anche menzionate le ipotesi alternative allo stadio a San Donato: l’impianto da 60 mila posti a San Siro e quello dell’area La Maura, dove sorgerebbe uno stadio da 70 mila spettatori.
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