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Milan, un tour de force per capire tante cose
La sosta nazionali è già un lontano ricordo per il Milan, per Fonseca e per coloro che da tempo si pongono la stessa domanda: questa squadra dove può arrivare? Udinese, poi Club Brugge in Champions League e dopo ancora Bologna e Napoli. Ecco i prossimi impegni in agenda dei rossoneri, reduci dal ko contro la Fiorentina, reduci da una partita in cui si sono visti tutti i limiti di una squadra che non ha ancora trovato la propria identità. Il derby rimane al momento l’unica nota positiva dopo più di due mesi dall’inizio della stagione. Il tecnico rossonero è finito abbondantemente nel mirino della critica e dei tifosi, ma forse se da almeno tre anni il diavolo continua a essere colpito dagli stessi problemi la colpa non può essere solo sua.
Il sostegno dei tifosi, del pubblico di San Siro alla squadra non è mai mancato e sicuramente non mancherà nemmeno domani contro i friulani. Certo i leader devono ricominciare a fare i leader. Theo Hernandez e Rafael Leao su tutti: se uno dei due non gira e non è giornata, il Milan non vince. Questa sembra essere diventata una certezza matematica. Vero c’è anche Christian Pulisic che praticamente o segna o fornisce assist in ogni partita. Ma l’americano, Capitan America, non può certo sempre fare tutto da solo e ha bisogno che anche le altre saette del diavolo inizino a sfrecciare.
Una vittoria domani e una in Champions League per non buttare via tutto. C’è ancora tempo per rimediare, per far capire a tutti che il Milan tornato a battere i cugini dopo 6 sconfitte di fila, non era solo un caso. Far capire a tutti che il gruppo ha ancora un sacco di voglia di lottare e di vincere.
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