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Milan-Torino, la moviola della Gazzetta: polemiche per i rigori
Da rivedere la prestazione di Mariani
La Gazzetta dello Sport analizza gli episodi arbitrali di Milan-Torino, match vinto 4-1 dai rossoneri. Non sono tuttavia mancate le polemiche, soprattutto a seguito dei due rigori concessi ai padroni di casa. La prestazione del fischietto Mariani è davvero da rivedere. L’arbitro Mariani ci ha messo del suo con un primo rigore molto generoso e un secondo forse viziato da un precedente fallo. Ma nonostante gli episodi, soprattutto il primo, abbiano zavorrato la partita del Toro, complessivamente tutta la prova granata è stata negativa. Un solo tiro in porta (quello del momentaneo pareggio), poche idee, poca rabbia agonistica: la squadra è apparsa spenta e incapace di reagire. Quasi tutti i duelli in campo sono stati persi.
Prima o poi gli arbitri dovranno tener conto delle dinamiche di gioco, del contesto da duello (lecito) fra difensore e attaccante. Il rigore al 39’ pt, che è valso il 2-1 rossonero, è specchio proprio di una dinamica di calcio: pallone da sinistra, Buongiorno “sente” Giroud pure col braccio (situazione che fa parte del gioco), quel braccio poi colpito nel momento in cui il francese improvvisamente abbassa la testa: palla non attesa e il difensore è sì responsabile della posizione delle braccia ma Mariani avrebbe potuto tener conto della dinamica. E’ da rigore il pestone di Schuurs a Leao (16’ st) ma l’azione parte da un contatto molto dubbio Krunic-Vlasic nell’altra area. Mariani non vede i due episodi d’area principali, serve il Var. E mancano due gialli, Thiaw su Radonijc e Rodriguez. Vanja (13’ st) protesta ma era fallo in fase di fuga di Loftus-Cheek.
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