Senza il portoghese, i rossoneri vanno spesso e volentieri in difficoltà
E sono sei senza Leao. È il numero di partite che il Milan non ha vinto quando Pioli ha deciso di tenere Leao fuori dai titolari. All’allenatore finora è andata bene solo una volta con il portoghese in panchina dal 1’: con il Monza a ottobre. Da quel momento, ricorda Tuttosport, la mossa non ha più prodotto effetti positivi. Pareggi con Cremonese (in trasferta e in casa), Empoli e Bologna. Sconfitte con Sassuolo e Inter nel derby di ritorno. L’unica scelta non riconducibile al turnover è stata quella effettuata con i nerazzurri a gennaio, quando Leao è rimasto fuori dall’undici per dare una scossa in un momento difficilissimo con il varo del 3-5-2 per arrestare il numero elevatissimo di gol subiti. Per il resto l’ex Lille è stato risparmiato per esigenze di rotazione in vista di impegni di Champions o in concomitanza di turni infrasettimanali. Ma non ha mai pagato. E non è andata meglio nemmeno quando Pioli ha tolto Leao a gara in corso per cambiare l’inerzia (quindi non nei minuti finali a risultato acquisito).
È successo in trasferta col Torino – sostituzione di Leao nell’intervallo con il Milan sotto 2-0, passivo solo mitigato dalla rete di Messias – e con la Salernitana a San Siro: cambio appena dopo l’1-1 di Dia, con risultato immutato fino al termine. Leao è quasi indispensabile per la manovra offensiva rossonera: tra gol e assist ha partecipato direttamente a 26 dei 68 gol totali realizzati dal Milan in questa stagione in tutte le competizioni. Equivale al 38% di contributo fondamentale alla finalizzazione: una cifra enorme. Eppure è rimasto fuori dall’inizio in ben sette giornate su 33: più di una su cinque. In quelle partite il Milan ha totalizzato appena 7 punti su 21 disponibili. Senza Leao i rossoneri sono da retrocessione.
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