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Milan, record amaro per Ibrahimovic

LO svedese, con il rigore di ieri, è diventato il marcatore più anziano della Serie A

Ibrahimovic, gol, record ma senza gioia. Sembrava che, con il passaggio alla difesa a 3, Pioli avesse risolto tutti i problemi. Invece, gli effetti della svolta si sono esauriti in fretta. Il tempo di infilare 4 vittorie consecutive, senza nemmeno un gol incassato, e volendo di conquistare il passaggio ai quarti di Champions, e l’impianto si è inceppato ancora. Dopo la sconfitta in casa della Fiorentina, l’1-1 interno con la Salernitana, inframmezzati dal fondamentale pareggio con il Tottenham, ecco il netto e pesantissimo capitombolo con l’Udinese. In Friuli, come già in Toscana, il Diavolo è crollato, evidenzia il Corriere dello Sport, dalle fondamenta, ovvero dalla difesa. Il terzetto Kaluku-Thiaw-Tomori, infatti, è stato “tritato” dai vari Sucess, Beto e Pereyra. È vero che la mediana non ha garantito un’adeguata protezione, ma la mancanza di attenzione e la poca durezza nei contrasti sono precise responsabilità dei diretti interessati. Forse pure Maignan avrebbe potuto fare meglio. 

 

 


Ibrahimovic
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Senza il vero Leao, il Diavolo perde gran parte del suo potenziale. E se manca pure Theo Hernandez, come ieri sera, la luce si spegne del tutto. Tanto più che nemmeno Ibrahimovic – con tanto di fascia di capitano per celebrare il suo ritorno da titolare – è in grado di tenerla accesa. Ieri sera lo svedese sarà anche diventato il marcatore più anziano nella storia della serie A con i suoi 41 anni e 166 giorni, ma lo ha fatto grazie a un rigore – ribattuto per l’ingresso anticipato di Beto, dopo che Silvestri gli aveva parato il primo tentativo – e, per il resto, è stato solo la pallida ombra dello straordinario campione di un tempo. 

LEGGI ANCHE: Udinese-Milan, la moviola della Gazzetta: giusto il rigore

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