Esattamente quattro anni fa mister Stefano Pioli firmava il suo primo contratto con l’AC Milan. Il tecnico rossonero giunse a Milano a pochi giorni da un Genoa-Milan finito 1-2, ma che non contribuì a salvare la panchina dell’ex Marco Giampaolo. L’allenatore Emiliano esordì in un Milan-Lecce del 20 ottobre 2019, incassando il gol del 2-2 nei minuti di recupero. Da quel momento in poi, Pioli e il Milan hanno attraversato molti bassi, in primis il 5-0 a Bergamo contro l’Atalanta il 22 dicembre 2019, e altrettanti alti, con gli arrivi di Simon Kjaer e Zlatan Ibrahimovic.
Proprio nella stagione 2019-20, Pioli riuscì a conquistare la qualificazione in Europa League, mentre un anno più tardi arrivò quella in Champions League, dopo ben sette anni assenza. L’anno seguente, arrivò la vera e propria impresa del tecnico di Parma: arrivare in testa alla classifica, davanti a un Inter sicuramente più forte e più quotata, vincendo il diciannovesimo scudetto della storia del Milan (l’ultimo risaleva a undici anni fa). Infine, nell’ultima stagione, nonostante le difficoltà, il Diavolo è riuscito a spingersi fino alla semifinale di Champions League, la quale mancava da sedici anni.
Infine, arriviamo ai giorni nostri: su Pioli aleggiano diversi dubbi e scetticismi, nutriti soprattutto dalla brutta prestazione sfornata nel derby contro l’Inter. Ma il Milan questa volta, a differenza dello scorso anno, ha saputo subito rimettersi in gioco, recuperando lo svantaggio con i cugini e piazzandosi al primo posto in classifica a più due dai nerazzurri. In Champions, invece, il cammino sembra più complicato, ma la squadra rossonera può ancora sperare nella qualificazione ai gironi. A riferirlo è la “Gazzetta dello Sport”.
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