Notizie
Milan, niente gol: l’attacco non funziona
Non arrivano gol: servono investimenti a giugno
Un’impresa nell’impresa: non è un Milan che in area si scatena. Lo dicono i numeri: non segna più di due gol in una partita dal poker calato a Napoli in campionato, inizio aprile scorso. Nel 2023 è stato l’unico esempio di ampia produzione offensiva. Poi ridotta alle doppiette rifilate al Lecce e alla Lazio, e a tutta un’altra serie di partite con un solo gol all’attivo. Da ieri, scrive la Gazzetta dello Sport, vanta invece la peggior striscia offensiva: è la terza partita consecutiva, considerate tutte le competizioni, in cui non riesce a segnare. L’Inter c’entra qualcosa: dopo la sconfitta di Supercoppa, il Milan restò a secco contro la Lazio.
Dopo il derby d’andata non è stato capace di mettere un gol alle spalle del portiere dello Spezia. Ieri ha completato il tris. La porta di Onana è rimasta chiusa, nonostante i tentativi si scardinarla. Il primo di Brahim Diaz: ha bussato debolmente su un prezioso assist di Tonali. Ha poi insistito con qualcuna delle sue discese: in poche occasioni ha trovato un percorso libero, più spesso si è arreso di fronte agli ostacoli.
Brahim aveva partecipato alla goleada di campionato contro il Napoli e poi stop, ha smesso di esultare. I gol dovrebbero essere competenza di Giroud, che però all’esame decisivo si è presentato acciaccato: il dolore al tendine non gli ha permesso di eseguire al meglio i compiti del perfetto centravanti. L’ultima rete, anche per lui, al Napoli: stavolta nella sfida ai quarti di Champions. In campionato non festeggia da due mesi: 18 marzo contro la Salernitana. Un dato che allarma: per scalare la classifica della Serie A servono gol da aggiungere alla classifica marcatori.
Leao flash Su Leao il discorso è diverso. Pioli esultava per il solo fatto di averlo ritrovato: «Sta bene ed è molto motivato, vuole sentirsi leader della squadra». Ieri però è successo una sola volta che Rafa accelerasse come sa: uno slalom concluso con un diagonale a lato di pochissimo. Il fatto che sia rimasto in campo per 90’ è il secondo segnale positivo. Anche per ritrovare le sue ultime apparizioni nel tabellino marcatori si deve indietreggiare di qualche partita: doppietta al Lecce del 23 aprile. A fine gara era tra i più provati: in lacrime, hanno cercato di consolarlo compagni e tifosi.