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Editoriali

Milan, l’età d’oro della speranza per tornare a vincere

Da Traorè a Jimenez, passando per Camarda: il diavolo ha il futuro in casa

“In Italia i giovani non si valorizzano”: spesso si afferma questo, ma al Milan non sembrano essere tutti d’accordo con questo assioma. Insomma contro il Cagliari in Coppa Italia mister Stefano Pioli ha dato spazio a parecchi giovani provenienti dal vivaio rossonero e le sue scelte sono state premiate. Traorè, 19 anni, ha trovato il suo primo gol in rossonero, Jimenez ha disputato una prestazione di grande personalità. Simic ha convinto e Zeroli non si è fatto intimidire. Vero che non è una sola partita che può dare gli strumenti per trarre delle conclusioni, ma come dice un famoso detto il mattino ha l’oro in bocca. Se il Milan investirà nei propri giovani, potrà trarne benefici? Sì ed ecco perchè.

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Il Barcellona dai propri vivai, dalla Cantera, ha costruito anni di domini in Spagna, in Europa e nel Mondo. La nazionale iberica pure, Bayern Monaco, Real Madrid e Manchester City, le superpotenze continentali, non nutrono nessun timore nel far debuttare i propri giovani in prima squadra e nel renderli titolari quasi inamovibili. In Italia, salvo eccezioni, si ha una mentalità secondo cui per essere pronto, un giocatore deve innanzitutto fare esperienza: magari girovagando in prestito qua e là. Qualche segnale di controtendenza ultimamente l’ha dato la Juventus di Allegri e ora forse anche il Milan. Pioli ha assicurato di voler dare maggiore spazio a Jimenez, a Traorè e in generale a chiunque sia desideroso di mettere in mostra le proprie potenzialità.

Un Milan vincente grazie ai giovani? Per il calcio italiano sarebbe indubbiamente una bella notizia. Così come per coloro che credono nella meritocrazia. E forse per una volta nessuno avrà nulla da ridire sulle scelte protratte dal tecnico rossonero. L’età d’oro della speranza? Intanto il diavolo vola ai quarti di Coppa Italia, rimane terzo in classifica e tra meno di un mese andrà in scena in Europa League. Pioli ha dichiarato che entrambe le competizioni sono da considerarsi degli obiettivi di prima importanza. Non resta che dare seguito a queste dichiarazioni. Con dei giovani così indiavolati, di certo gli avversari non avranno vita facile.

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