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Milan, le seconde linee non funzionano
Il diavolo si riscopre senza un vero e proprio piano B
Il Milan si riscopre senza titolari, o meglio senza una rosa profonda. La partita contro la Juventus di ieri sera ha evidenziato tutti i limiti di questa squadra. Jovic ha solo allungato la serie di partite inconcludenti, Romero per Reijnders aveva il freno a mano tirato e poco tempo a disposizione per provare ad accelerare. Il Milan B, quello delle riserve di lusso, stavolta non va. Vero che le scelte di Pioli erano limitate da una lunga serie di infortuni, ma dalla panchina lunga non è uscito un cambio a sorpresa. Evidenzia tutto la Gazzetta dello Sport.
Fantasma Jovic L’eccezione che ieri ha confermato la regola è stato Mirante, vice del vice portiere. Tre ottime parate con cui si è opposto al raddoppio Juve e ha alimentato le vane speranze di pareggio Milan: due su Vlahovic, una su Cambiaso. Nell’altra area Jovic non è stato altrettanto incisivo: non ha mai tirato verso Szczesny, un fantasma che non ha spaventato la difesa bianconera. Pioli lo aveva scelto come riferimento d’attacco, lui e non Okafor, al posto di Giroud. Le energie di Olivier vanno conservate in vista di Parigi e Napoli ma, come spesso era accaduto in passato, i suoi sostituti l’hanno fatto rimpiangere. Nessuna traccia di Okafor, rimasto sempre in panchina.
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