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Milan, i numeri di una crisi che non sembra avere fine
Un 2023 da incubo per i rossoneri
Numeri preoccupanti per il Milan di Stefano Pioli che negli ultimi 50 giorni è riuscita a tenere la porta inviolata una sola volta, accusando un crollo fisico nei secondi tempi. I rossoneri hanno una media punti di 1,1 a partita dal 22 ottobre a oggi. Il Milan deve fare i conti con un dato preoccupante, quello dei secondi tempi. Negli ultimi 50 giorni, infatti, la formazione di Stefano Pioli ha subito 13 gol nei secondi 45 minuti tra campionato e Champions League. I rossoneri subiscono gol, perdono e crollano fisicamente: una vera e propria crisi che è costata 8 punti nelle due competizioni.
Tre gol presi che potevano essere anche di più, contro un avversario privo del suo centravanti titolare. Certo, il Milan può recriminare sull’assenza di tutti i centrali tranne Fikayo Tomori. Tuttavia, in casa rossonera sono troppe le distrazioni e gli spazi concessi. La squadra rossonera si muove male di reparto, alcuni giocatori perdono frequentemente la concentrazione. Non basta la presenza di Theo Hernandez, terzino sinistro adattato centrale, per giustificare la facilità con cui l’Atalanta arrivava in area di rigore.
Alla difesa del Milan sembra mancare anche la protezione del centrocampo, sempre troppo leggero nell’affrontare le situazioni senza il pallone. Anche la scelta di Theo, seppur non da bocciatura totale, lascia perplessi. Stefano Pioli continua infatti a convocare il giovane Jan Carlo Simic, eppure ancora non lo ha ancora proposto. La sensazione è Simic, diretto dal buon Tomori di questa prima parte di stagione potrebbe fare comunque bene. Inoltre, permetterebbe al Milan di ritrovare Theo a sinistra nel ruolo in cui è decisivo.
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