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Milan, Cardinale pronto a risollevare la squadra: il piano

Il patron rossonero domani sarà a San Siro

Gerry Cardinale, c’è bisogno di te. L’eliminazione dalla Coppa Italia ha fatto riemergere un’incertezza generale in casa Milan. Tre obiettivi sono già sfumati a gennaio (fuori dalla Champions, fuori dalla Coppa Italia e fuori virtualmente dalla corsa scudetto). Non era mai successo nell’era Pioli, ma non è stato preso in considerazione il cambio in panchina. Eppure il popolo rossonero pretende qualcosa di più. Intanto domenica 14 gennaio Cardinale sarà presente a San Siro per assistere a Milan-Roma. Lo riferisce la Gazzetta dello Sport.

Cardinale
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Una partita di prima fascia, un derby tra proprietà americane. E poi un appuntamento atteso per quanto detto: l’eliminazione di Coppa, la delusione, la necessità di riscatto. Non è un dentro o fuori come quello di mercoledì, ma i 90’ indirizzeranno comunque le settimane successive. Nemmeno è per questa ragione che Cardinale volerà a Milano: il viaggio era programmato da tempo. Non è un last minute da cui dipende il futuro di Pioli. La presenza della proprietà e degli altri rappresentanti del club, Ibra compreso in qualità di consigliere e motivatore, deve al contrario trasmettere l’idea di unità. Cardinale avrebbe voluto una classifica migliore, certo non contare così tanti punti di distacco dalla vetta.

A metà stagione il Milan ha già detto addio a 2 obiettivi, forse anche 3. Fuori dalla Champions, fuori dalla Coppa Italia e virtualmente fuori dalla corsa scudetto. Non era mai successo nell’era Pioli. Allenatore al quale va dato il merito di aver riabilitato in questi anni il Milan e di averlo riportato alla vittoria di uno scudetto. Ma oggi il popolo rossonero pretende qualcosa di più. Come da programma Cardinale sta arrivando a Milano per assistere a Milan-Roma. E non solo.

L’involuzione è palese, e sarebbe ingiusto indicare l’allenatore del Milan come unico responsabile. Le colpe e le responsabilità vanno equamente divise, tra chi allena, chi gioca e chi gestisce e coordina il mondo rossonero. Ecco perché non è mai stata presa in considerazione – almeno fino ad oggi – da parte del management del club il cambio in panchina.

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