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Milan, Cardinale al lavoro: un miliardo per il nuovo stadio!
Nuovo incontro tra il club e il comune
Il Milan vuole un impianto di proprietà e lavora per il futuro: ieri c’è stato un nuovo incontro tra i manager di CAA Icon, consulenti della società esperti in materia, e i rappresentanti del Comune di San Donato Milanese. Un incontro non risolutivo, ma che segna un altro passo nel lungo cammino: altri ce ne sono stati in passato, e un pezzo di strada è stato fatto, e altri ancora ne serviranno per arrivare a destinazione. Intanto però, il club continua a muoversi. E ha ormai scelto di farlo in piena autonomia, separando la propria strada da quella dell’Inter. Lo riferisce la Gazzetta dello Sport
Il club è sempre più deciso a scegliere l’area San Francesco (nell’hinterland milanese, a sud-est rispetto al centro città) per costruire il suo nuovo stadio: è la priorità nel business di Gerry Cardinale. Un investimento sul quale è pronto a impegnare un miliardo di euro. La fatica che richiede è altrettanto immane. Centinaia, se non migliaia, di pagine di contratti, allegati, articoli. Un iter amministrativo che potrebbe durare un paio d’anni, prima di entrare nella vera e propria fase esecutiva. Nell’ultimo incontro il Milan ha ribadito la propria volontà, il Comune si è detto affascinato dall’idea. Supporterebbe il club, anche se sarà prima necessaria una vera analisi di fattibilità. Ora è San Donato che deve rispondere: il Milan si è già portato nella sua “area”. Apprezzata per la posizione, decisiva anche per i risvolti commerciali: sarebbe la porta della città, la prima grande costruzione vista da chi arriva a Milano dal Sud. Una visibilità determinante per attrarre gli sponsor.
Se uno di loro volesse dare il nome allo stadio, strategia adottata da Allianz a Monaco di Baviera, godrebbe di un ritorno di grandissima portata. Sempre a proposito di coordinare geografiche, San Donato, e l’area di San Francesco nello specifico, avrebbe accesso diretto alla tangenziale e possibilità di raggiungere lo stadio anche con metropolitana e ferrovia. San Donato ha staccato Sesto (che comunque non è uscita di scena) anche per un altro motivo: i tempi. La possibilità di passare più in fretta dalla teoria alla pratica è un punto a favore che fa la differenza. Il Milan vuole il suo nuovo stadio per il 2028, al massimo nel 2029.