Editoriali
Milan, -6 al campionato: dov’eravamo rimasti?
Tanti adii, nuovi arrivati e un mercato storico: il manuale dell’estate rossonera
6 giorni al debutto in campionato, alla trasferta di Bologna per un Milan che ha attuato un’autentica rivoluzione. Della squadra vista in questi ultimi tre anni è rimasto davvero poco. Maldini e Massara non ci sono più, Tonali è stato venuto al Newcastle. Ibrahimovic ha appeso gli scarpini al chiodo, Rebic, Gabbia, Tatarusanu e Messias hanno cercato fortune altrove. Brahim Diaz è tornato al Real Madrid. Sì, è rimasto Stefano Pioli in panchina ma avrà il suo bel da fare a far coesistere tutti i nuovo acquisti protratti da Gerry Cardinale, il patron di RedBird. I primi assaggi li abbiamo visti nelle amichevoli.
Pulisic è un giocatore dotato di grandissime qualità, Chukwueze sembra davvero l’alter ego di Rafael Leao nel versante destro. Reijnders ha riportato simmetrie in mezzo al campo, Okafor è un velocista nato. Poi ancora Musah è un prospetto da scoprire, Luka Romero il classico 18enne che, se dovesse esplodere, farebbe le fortune di tutti. Sportiello un secondo portiere esperto e all’altezza del compito. Loftus-Cheek è una diga, un motore che l’anno scorso è mancato a lungo al diavolo.
Pioli di fatto ha a disposizione una nuova squadra, creata sì per questioni legate al marketing e al brand, ma anche e soprattutto per vincere titoli. Un undici titolare che non conosca rivali in Italia, con ricambi all’altezza del compito. Al netto di tutto, tenendo conto che occorrerà tempo per far coesistere tutti insieme questi talenti, si può affermare che la squadra parta con i favori dei pronostici per vincere lo scudetto.
Il Milan l’anno scorso, da campione in carica, ha chiuso a 20 punti di distacco dal Napoli di Spalletti. Ebbene, ciò non si potrà ripetere. La rivoluzione non è un pranzo di gala. Senza scomodare Mao, rimanendo in ambito calcistico, quando si cambiano 3/4 della rosa titolare, lo si fa perchè si ha in mente di aggiungere qualità. Questo la dirigenza l’ha fatto. Si è resa conto delle difficoltà, delle lacune e di ciò che non ha funzionato nel corso della scorsa stagione.
Nuova squadra e nuovi orizzonti
Pioli ora ha una bella biciletta, ma saprà pedalare? Bologna, Torino poi Roma e Inter. Avvio in salita, ma questo Milan agli occhi degli avversari come risulterà se non innovativo? Ad una settimana, anzi a meno, dall’inizio della Serie A 2023/2024 le aspettative sulla squadra sono molto alte. Si respira entusiasmo, serenità e tanta voglia di vedere i ragazzi rossoneri all’opera. Maignan, Theo Hernandez, Thiaw, Tomori, Calabria, Loftus-Cheek, Krunic Reijnders, Leao, Giroud e Pulisic. Presumibilmente l’undici titolare sarà questo, con Chukwueze che potrebbe alternarsi al capitano statunitense senza nemmeno troppi problemi. Mentalità offensiva e più europea. Se il tecnico emiliano riuscirà ad incastrare tutti gli ingranaggi a propria disposizione, allora ne vedremo sicuramente delle belle.
Chi ben comincia è a metà dell’opera. Partire bene darebbe un segnale importante alle dirette avversarie nella lotta al titolo. Farebbe capire a tutti che quest’anno, il diavolo non rimarrà a guardare altri mentre sollevano trofei. Nessuna stagione da 0 titoli, nessuna sensazione di inferiorità nei confronti dei cugini. Si parte con l’obiettivo di cucirsi lo scudetto sul petto e con esso la seconda stella. Ma anche con l’intenzione di far bene in Champions League. Si deve lottare su tutti i fronti possibili, senza lasciare più nulla al caso. Il diavolo è pronto a scrivere una nuova pagina di storia del calcio.