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Milan, 4 calci contro la crisi: Pioli ritrova i suoi
Al Maradona brillano tutte le stelle rossonere
La crisi del Milan (un punto negli ultimi 270′) s’è dissolta magicamente, sarà stato merito delle scelte (4-2-3-1 dopo dieci gare di difesa a tre), delle interpretazioni (Bennacer alto, da trequartista, per soffocare Lobotka; Krunic nei due per oscurare Zielinski) o dalla genialità esplosiva di un Leao da standing ovation ma Pioli ha indirizzato la partita, ci ha scaricato dentro non solo strategia ma pure energia nervosa e il Napoli si è ritrovato stravolto, ha subito immediatamente (3′: tutto in velocità, tutto bello, tacco di Leao, percussione di Theo Hernandez, girata di Brahim Diaz governata da Meret) ed ha scoperto di giocare in uno stadio infinitamente più stretto e in una dimensione surreale per lo sciopero delle curve e la contestazione feroce nei confronti di De Laurentiis.
Poi in otto minuti – dal 18′ al 25′ – il Napoli, evidenzia il Corriere dello Sport, ha scoperto inaspettatamente di essere fragile per una notte, persino a prescindere da Osimhen, e il Milan ha avvertito una leggerezza smarrita: le cose non succedono mai per caso, neanche nel calcio, e in quel “Maradona” divenuto ampio per Pioli, Brahim Diaz ha spalancato a Leao le porte del paradiso per lo 0-1 raccolto con un cucchiaino; mentre dopo un po’, sull’altra corsia, Bennacer è andato a sistemare il cross per il caos, generato dalla finta e dal raddoppio di quel “diavolo” di Brahim Diaz.
Ma ciò ch’è stato il Napoli, da agosto in poi, è diventato il Milan, che ha esibito calcio verticale o anche di contropiede, potendoselo permettere, e comunque non si è smarrito né si è placato: ha fatto sbiancare Meret con Giroud (2′ st: fuori di un’unghia), ha resistito a qualche colpo di tosse (10′ e 11′, con Maignan su Kim e Mario Rui). Però quella era la fantasia di un miracolo sparsa tra la realtà costruita dal Milan che si è riacceso ancora e di nuovo in (altri) otto minuti, esaltandosi con il blitz (14′) di Tonali su Zielinski, sfruttato dall’eleganza di Leao per lo strappo “selvaggio” e poi inducendo alla celebrazione (22′) con Saelemaekers capace di eludere chiunque, pure il vento, in un dribbling reiterato, restando quasi sospeso nell’aria, in una giornata sontuosa eppure “pazza”, tra il proprio sogno e l’incubo del Napoli.