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Dichiarazioni

Mauro: “A Pioli servirà tempo”

Mauro dice la sua sul Milan e sulla lotta scudetto

In un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, Massimo Mauro ha parlato anche del Milan e della prossima lotta scudetto. Ecco le sue parole:

Al netto del mercato, che chiuderà il primo settembre, chi è la sua favorita per lo scudetto?

“Il Napoli, campione in carica, parte in prima fila. Molto, però, dipenderà dal futuro di Osimhen: con Victor gli azzurri potrebbero anche ripetersi, senza sarebbe dura. L’Inter si è rinforzata: Frattesi è un bel colpo, Thuram mi è sempre piaciuto, ora vedremo chi arriverà come centravanti. Il Milan ha cambiato parecchio e a Pioli va lasciato il tempo di creare un gioco che sfrutti al massimo le caratteristiche di tutti i talenti acquistati. Mi intriga l’Atalanta, che si è rinforzata in porta con Carnesecchi e in attacco con Scamacca. E poi, ovviamente, c’è anche la Juve tra le favorite”

Miauro
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Allegri, senza le Coppe europee e probabilmente con un Lukaku in più in attacco, sarà condannato a vincere?

Max è abituato alla pressione. Anzi, direi che il meglio di se stesso lo mostra proprio nel caos. Basta pensare all’ultima stagione: nonostante tutto, sul campo la Juve sarebbe arrivata terza e in Champions. Non giocare in Europa non è detto che sia un vantaggio e si è visto anche lo scorso anno con l’Atalanta. Le competizioni europee ti allenano ai massimi livelli. Se penso alla mia esperienza, giocare in Coppa Campioni era eccitante. Non un sacrificio. Per quanto riguarda Lukaku: se arriva lui, però vuol dire che va via Vlahovic… L’ho già detto e lo ripeto: io uno scambio del genere non lo farei per tanti motivi. La Juve sarà una delle favorite perché è una grande squadra, non per l’arrivo di Lukaku”

Che cosa serve ancora ad Allegri e alla Juventus per vincere lo scudetto?

Due cose. La prima è Chiesa: venderlo sarebbe pura follia, ma c’è bisogno del miglior Federico. La seconda è un gioco nuovo, diverso da quello delle ultime due stagioni. Allegri deve ricreare l’entusiasmo che c’era all’inizio del ciclo dei 9 scudetti, quando il pubblico veniva trascinato dallo spirito dei giocatori e gli avversari entravano in campo impauriti. Lukaku o non Lukaku, partirei dal gioco. Romelu è devastante negli spazi, è vero, ma non è che se arriva lui basterà chiudersi dietro e lanciare lungo sul belga. Conte ha esaltato Lukaku in modo diverso, partendo dalla cura della condizione fisica. Romelu al cento per cento fa la differenza in Italia. Ma se non è al top, come è successo in parte lo scorso anno, diventa quasi inutile”

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