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Dichiarazioni

Marotta senza limiti: “Scudetto e Champions”

L’amministratore delegato nerazzurro fissa gli obiettivi

Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole:

Vincere la Champions oggi è un’utopia. Cataloghiamo la cosa come un sogno, però ai sogni poi bisogna credere. E se svanisce, vuol dire che ne creeremo un altro…”

Tipo lo scudetto: quest’anno il cammino in campionato è stato un neo della stagione. Possiamo dire che vincere il campionato sarà il primo obiettivo del prossimo anno?

“Lo è sempre, lo scudetto rappresenta la manifestazione più importante in Italia, quella più cara a tutti. È normale che vogliamo che il palmares si arricchisca di un’ulteriore vittoria. Poi dobbiamo fare i conti con avversari importanti. Quest’anno abbiamo assistito anche a una cavalcata straordinaria da parte del Napoli e considero straordinario il merito del Napoli più che il demerito delle altre. La speranza è che l’anno prossimo si possa ancora essere di più competitivi”

Torniamo al sogno Champions. Farebbe qualcosa di speciale qualora si realizzasse?

Qualcosa ce l’ho in mente. Siccome è un sogno ed è una cosa lontana, preferisco tenermela per me. Sarà qualcosa di “appagamento”, ma intanto non cominciamo a cullarci nel sogno e buttiamoci nella realtà dove ancora non siamo sicuri di essere passati. Quindi dobbiamo essere tutti umili e concentrati”

Però partire dal 2-0 dell’andata vi fa stare un po’ più comodi.

Siamo avvantaggiati ma dobbiamo leggere bene il momento, motivati, convinti di farcela e di raggiungere qualcosa di importante. Non bisogna cullarsi sul risultato, l’esperienza mi insegna che le casistiche ci sono”

Giusto, ci è già passato…

Con la Juve perdemmo 3-0 in casa contro il Real Madrid, poi recuperammo tre gol al Bernabeu prima di essere eliminati da un rigore molto dubbio. Ma c’è anche l’episodio di Inter-Juve della Coppa Italia 2016, quando l’Inter rimontò tre gol e ci qualificammo ai rigori”

Cosa significherebbe la finale per l’Inter?

Rappresenterebbe tantissimo per tutto il mondo nerazzurro: tifosi, società, giocatori. Poi dal punto di vista economica è una competizione che non dico che arricchisce le società, però avvicina il concetto di sostenibilità”

Sulla bilancia a fine stagione peserà più il rendimento positivo in Champions o il campionato deludente?

Oggi il consuntivo non può che essere positivo: la valutazione ora è da sette, se in campionato fossimo stati più avanti sarebbe stata da 9-10. Qualcosa non ha funzionato ma non è giusto addebitare tutto al mister. Le responsabilità vanno condivise con management e società. Inzaghi ha recuperato da quel momento di negatività e superato nettamente l’esame”

Marotta
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Dzeko, Micki, Onana, protagonisti a costo zero. Quindi si può fare una grande squadra spendendo poco?

Io sono l’apice dell’area sportiva e all’Inter abbiamo creato una squadra nella squadra. I meriti vanno ad Ausilio, Baccin, Zanetti che hanno costruito questa squadra. Quando si fa questo lavoro c’è sempre un’attività di scouting dietro. Spesso il calcio è visto come un fenomeno improvvisato, invece le competenze servono per fare meglio rispetto ad altre società. Questo modello è frutto del lavoro di persone competenti, che hanno agito con una proprietà forte che ci hanno sostenuto. Bisogna considerare anche gli ingaggi e il costo del lavoro, ma abbiamo ottenuto scudetto, Coppa Italia, due Supercoppe. E perso una finale di Europa League, va ricordato”

Lautaro è il capitano futuro?

Sta crescendo, ha 25 anni. A questa età essere capitano è qualcosa di forte. Lui è un bravissimo giocatore ma anche un uomo che ha valori, le premesse ci sono”

Da 1 a 10, quante chance di vedere ancora Lukaku all’Inter?

“Il giocatore purtroppo è del Chelsea e non sappiamo le loro intenzioni. Se il nuovo allenatore vuole tenerlo, ogni discorso è chiuso. Lui trascina e ha qualità, averlo con noi è molto positivo”

Il rinnovo di Bastoni rischia di essere come quello di Skriniar?

Non voglio fare paragoni. Dico solo che Bastoni è una persona molto seria, un ragazzo in gamba, bene assistito da un ottimo procuratore. Non sono fiducioso ma quasi certo – e uso il quasi perché non sono sicuro al 100% – che si possa arrivare a una conclusione positiva. E con Dzeko troveremo insieme una soluzione…”

Ci racconta Steven Zhang?

“È giovane ma sa leggere i fatti velocemente, lo chiamiamo “the fox”, la volpe. Ascolta molto e l’ascolto per me è qualcosa di importante. Parla poco e dice sempre cose sensate. Si appassiona sempre di più al calcio, per lui la sconfitta è qualcosa che lascia il segno ma è una persona positiva ed entra molto nelle questioni. L’ultima parola è sempre la sua, ma sta a noi convincerlo delle bontà delle sue scelte”

Chiudiamo con un giochino: ha in mano un assegno in bianco per un giocatore. Su chi va all in?

Non dico sia il più forte ma di sicuro uno “pesante” è Haaland, che ho sfiorato alla Juve: ha potenzialità e fa reparto da solo”

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