Dichiarazioni
Marchetti: «Mi meraviglierei se il Milan salutasse Pioli a fine stagione»
Intervenuto in diretta su “Sky Sport 24“, Luca Marchetti analizza il momento del Milan e di mister Stefano Pioli. Di seguito, le sue affermazioni:
«Il Milan ha cambiato tanti giocatori, dalla passata stagione a questa il Milan ha completamente cambiato pelle. Soprattutto, dall’anno dello scudetto credo che abbia cambiato 20 giocatori. Riuscire a cambiare pelle senza che ce ne se accorga, è vero che c’è stato un periodo di flessione additato agli infortuni, vuol dire lavorare con il gruppo per poggiare le basi. Questo è il valore più importante che può dare un allenatore: dare continuità e solidità al progetto anche se ti cambiano i giocatori. Perché oggi nelle squadre italiane, anche nelle squadre di vertice, è possibile che ci sia un forte ricambio. Questo deve saper essere gestito dall’allenatore. L’ha fatto Inzaghi molto bene, la stessa cosa dobbiamo dirla per Pioli»
Il Milan e Pioli stanno già programmando il futuro insieme? «Io penso di sì, perché lo dice il contratto. Mi meraviglierei se a fine anno si interrompesse il rapporto di Pioli col Milan. Se non dovesse proseguire il rapporto con il Milan è uno degli allenatori a cui pensa il Napoli»
Il futuro prossimo e le situazioni di mercato: «Ci saranno delle nuove sfide da affrontare per il Milan. C’è il rinnovo di Maignan, c’è da capire cosa succede con Leao, c’è il discorso dell’attaccante… Si va incontro ad un nuovo cambiamento anche in punti fondamentali. Cambiamento o meno eh, perché – spiega Marchetti – poi magari Maignan rinnova. Però o vendi o rinnovi»
Ancora su Pioli: «Aggiungo un altro particolare. Sembra che dobbiamo fare gli avvocati di Pioli ma non ne ha bisogno. Solo per sottolineare alcune cose che poi sembrano che passano via. Spesso abbiamo parlato dell’importanza del ruolo dei dirigenti. Pioli sta facendo tutto questo, di fatto, senza una forte figura dirigenziale se non arrivata da poco con Ibrahimovic. La figura del Direttore Sportivo, ribadisco ancora una volta, è fondamentale non solo per acquistare i giocatori o per venderli, ma anche nell’aiuto della gestione della stagione con l’allenatore. Nel confronto, addirittura anche nello scontro. Non a caso quest’anno ci sono squadre che hanno faticato più del dovuto. Prendi la Lazio che non ha più avuto un punto di riferimento storico come Tare, che è stato sì sostituito formalmente dal lavoro che ha fatto Angelo Fabiani ma che ha un peso specifico diverso all’interno dello spogliatoio della Lazio, magari anche nel rapporto con Sarri. Tanto Tare alla Lazio quanto Giuntoli al Napoli. Non a caso in alcuni momenti di grande difficoltà poi sono venute fuori delle situazioni molto difficili da districare che hanno portato ad una stagione decisamente negativa, sia della Lazio che del Napoli»