Dichiarazioni
Leao: “Vogliamo la Champions League”
Le parole del fuoriclasse portoghese
In un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, Rafael Leao ha parlato del Milan e della sua avventura in rossonero. Ecco le parole del numero 10 del diavolo:
Il rinnovo del contratto è storia di qualche mese fa: considerato quanto è stato complesso, è stato un atto d’amore o numerico?
“Un atto d’amore. Nella mia testa c’era già la decisione, ci ho pensato tanto, era solo una questione di timing, di scegliere il momento giusto. Prima del contratto, volevo andare in finale di Champions… ma non ci siamo riusciti”
L’idea è di stare al Milan a vita oppure tutto questo è fuori dal tempo? Forse nel calcio di oggi è impossibile vedersi con la stessa maglia per una vita.
“Ho firmato per cinque anni, vuol dire che voglio stare qui. Il progetto è molto importante, ci sono molti giovani e la cosa più importante è che qui posso crescere ancora per arrivare al mio obiettivo: vincere molto”
Diamo uno sguardo alla stagione che si vede all’orizzonte. Con un Milan così nuovo, nei nomi e nelle idee, come sarà?
“Dobbiamo vincere un trofeo. Dobbiamo allenarci e capire quello che vuole il mister per fare una stagione da grande squadra. Da quello che ho visto col Real, abbiamo una squadra molto forte”
Meglio vincere in Italia o in Europa?
“Il sogno dello scudetto l’ho realizzato, ora manca la Champions, il trofeo che tutti i calciatori vogliono vincere. In Italia comunque è difficile vincere perché ci sono tante squadre forti e in 38 partite non puoi mai perdere punti. Le coppe europee, nell’ultimo anno, hanno dimostrato che la A è un campionato forte”
Novità: il numero 10 sulla schiena, con il nome scritto per esteso, RAFA LEAO. Che effetto fa?
“Sono orgoglioso di avere il 10 ma sarà ancora più bello giocare con la 10 a San Siro. Mi piaceva tanto, come mi piace il 7… ma il 7 è di Yacine. Non sapevo se Brahim sarebbe andato via e Brahim è un mio amico. Quando ho sentito che doveva tornare a Madrid, ho chiesto il 10 alla società”
Il numero 10 chiama il paragone con Ruud Gullit, che per chi lo ha visto giocare scatta naturale: stesso numero, stesso fisico devastante, stesse treccine che corrono nell’aria. C’è una similitudine oppure no?
“Ho visto un paio di suoi video, era fortissimo nell’uno contro uno, veloce. Solo che non posso compararmi a un giocatore così, mi manca ancora molto per arrivare a quel livello”
Le novità dell’estate sono gli acquisti, l’ultimo l’amico Noah Okafor, appena arrivato. Sui social si è parlato molto di “agent Leao”, di Rafa che lavora per convincere i calciatori forti a firmare per il Milan. Come funziona?
“Il Milan è un club storico, grande. Non è facile mostrare a tutti per che cosa sono qua, ma io di sicuro cerco di aiutare i ragazzi che arrivano”
Scegliamo una qualità per ciascuno dei nuovi, visti in allenamento. Pulisic?
“L’uno contro uno. Christian è un giocatore forte, può fare la differenza a destra e a sinistra”
Ma a sinistra ci sarebbe quel nuovo numero 10.
“Beh, può giocare qualche partita al posto mio…”
Loftus-Cheek?
“La forza. È potente, porta palla, è il giocatore che spingerà la squadra da dietro in avanti. In A non c’è un giocatore come lui”
Reijnders?
“La bravura sulle palle inattive. Tijjani calcia bene, è forte nel passaggio. Il mediano per noi è importante per palleggiare”
In generale, come sono i nuovi?
“Molto forti. Quest’anno dal portiere all’attaccante siamo tutti forti. Sento che l’ambiente è top, possiamo fare una bella stagione”
Una stagione da 20 gol in A? Si possono fare?
“Sì, fare 20 gol è un obiettivo, anche se non me lo metto in testa. Se faccio le cose bene, arriverà perché lo scorso anno ci sono andato vicino e la squadra può aiutarmi ad arrivare a quella cifra”
Parliamo del ruolo di Rafa in spogliatoio. Pioli nei giorni scorsi ha detto di vedere un Leao più maturo, come se ci fosse stata una crescita rapida negli ultimi mesi. C’è voglia di essere più leader, di parlare di più?
“Sì, mi sento sempre più leader, grazie alla fiducia dei compagni. Io non sono una persona che parla tanto ma sto cercando di farlo di più, di essere una voce, anche se penso che ci siano giocatori più bravi a parlare per la squadra. Quando sono arrivato, alcuni compagni mi hanno preso per mano, ora lo sto facendo io con i nuovi”
E allora, a proposito di passato, come è stato vivere l’addio di Paolo Maldini?
“È stata una sorpresa. Io sono venuto al Milan anche perché Maldini mi ha chiamato. È stato molto importante per me, mi ha aiutato dentro e fuori dal campo, ma la società ha deciso così. Forse ci vedremo in futuro”
E invece, la cessione di Tonali?
“Non mi aspettavo l’addio ma il club ha deciso così. Non è stato facile perché Sandro è milanista, ci ha aiutato a vincere lo scudetto. Ha fatto il suo percorso al Milan, ora gli auguro il meglio”
Ibra chiama sempre?
“Un compagno ha girato sul gruppo whatsapp della squadra un suo messaggio di forza: dice che tifa per noi ed è uno di noi. Forse ci vedremo presto”
Alla fine, qualche curiosità. La prima sul fisico, che sembra sempre più scolpito, anche negli allenamenti da solo prima del raduno. Da portoghese a portoghese, fa venire in mente il cambiamento negli anni di Cristiano Ronaldo. C’è l’idea di lavorarci molto? I muscoli aumenteranno ancora oppure… va bene così?
“Da tre anni ho capito che fare così è importante per evitare lesioni: il mio preparatore è con me in estate, poi viene a Milano e in Portogallo. Ora non sono ancora al 100% ma abbiamo fatto tanti allenamenti di corsa per arrivarci a inizio campionato”
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