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Dichiarazioni

Leao: «Milan, ti ringrazio. Simic non è come gli altri»

Intervenuto ai microfoni di “MilanTV“, Rafael Leao affronta diversi temi, dai tifosi ai numeri con la maglia rossonera. Di seguito, le sue affermazioni:

«Quando sono arrivato inizialmente non è stato facile all’inizio, perché non sono riuscito a far vedere le mie capacità, le mie caratteristiche e il mio talento. Oggi sono un altro giocatore, un giocatore più consapevole e quindi so che posso dare tanto alla mia squadra: mi piace sentire questa sensazione dei miei compagni. Secondo me non è una questione di pressione o di responsabilità, è la motivazione che conta, la motivazione di sapere quello che i miei compagni si aspettano di me in campo. È una motivazione in più per entrare in campo e fare la differenza. Questo mi spinge a dare il meglio»

Sulla fascia da capitano indossata per Milan-Verona: «Era stata una settimana un po’ così, stavamo attraversando un momento difficile, non stavi vincendo le partite ed era la settimana di Newcastle. Nel meeting prima della partita, oltre alle indicazioni sull’avversario, il mister ha detto ‘non abbiamo Theo, non abbiamo Calabria, Rafa oggi sarà il capitano‘. Io non me l’aspettavo, però è andata così, così ha detto il mister. Ho sentito la fiducia da parte di tutti, allenatore e compagni. Tutti dopo il meeting pre-partita erano contenti per me. È stato un orgoglio per me, perché sono qua da tanto: il Milan mi ha aiutato a essere un giocatore di livello, anche senza la fascia da capitano è una gioia giocare con la maglia del Milan, spero di essere capitano altre volte»

Sulla maglia numero 10: «C’era la possibilità di prendere la numero 7, e il 7 è un numero che a me piace, però l’aveva già preso Adli, la 9 mi piaceva ma c’è Giroud, l’11 Pulisic e ho detto… ‘prendo la 10‘. È un numero che mi piace, quando ero piccolo i giocatori importanti indossavano questo numero, ricordo Clarence Seedorf. Il mio idolo è Cristiano Ronaldo, lui indossa la numero 7, però il numero 10 è quel giocatore che ha qualcosa in più, porta la squadra in avanti e ho pensato che fosse il momento giusto per prendere questa maglia»

Su Simic: «Io sono cresciuto allo Sporting Lisbona, lui, invece, la formazione l’ha fatta in Primavera. Quando ha segnato è stata un’emozione incredibile, come se avessi fatto io gol, il primo gol con il Milan. È un ragazzo bravo, ascolta i consigli e lavora tutti i giorni al 100%. Secondo me non ci sono tante persone che hanno l’opportunità di giocare e fare gol a San Siro alla sua età. Ha qualcosa in più rispetto agli altri. Come lui, anche i compagni che stanno venendo in Serie A, come ad esempio Camarda. A quell’età devi lavorare e quando hai l’opportunità devi sfruttarla al massimo; è difficile, ma sei ad uno step dall’arrivo»

Leao
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Milan, Leao su Ibrahimovic e sulla musica

«Quando facevo buone partite lui non diceva niente, mentre quando sbagliavo un passaggio o facevo brutte partite arrivava da me. È una pressione buona perché era un mio compagno e anche un mister. Se ti parla e ti dice come fare è orche ti vuole bene. I suoi consigli mi hanno aiutato e il suo ritorno mi aiuterà ancora di più perché è una persona importante per tutti noi del Milan. Quando – racconta Leao – è arrivato la squadra aveva la testa bassa, ha portato una mentalità vincente. Con lui ogni partita era una finale. Il fattore importante è proprio la sua mentalità»

«Mio papà era un cantante, mio zio era un DJ, quindi la musica è sempre stata vicina a me. In Francia i miei genitori erano sempre con me, quindi la musica era di compagnia. Ho incominciato a provare a cantare in quarantena, quando siamo stati un mese a casa. Facevamo allenamento la mattina in videochiamata, di pomeriggio non avevo nulla da fare. Perciò ho detto ‘compro un paio di cose e vediamo che succede’. È stata una cosa positiva per me, perché sono una persona che non parla molto; ho iniziato a scrivere qualcosa sulla mia vita, sui momenti difficili e sulla mia famiglia. La musica – spiega Leao – è una delle mie passioni, un modo per esprimermi: nel calcio mi esprimo con il sorriso, nella musica con le parole che faccio sentire agli altri»

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