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Leao, il Milan si aggrappa al suo fuoriclasse per la rimonta

Il portoghese, però, non può certo vincere il derby da solo

Leao ribalterà il 2-0 dell’andata? No, se il Milan non giocherà di squadra. Un giocatore, per quanto forte, non rovescia un 2-0 da solo, a meno che non si chiami Leo Messi, l’unico dei contemporanei con il patentino dell’eccezionalità. In passato lo possedevano Pelé, Cruijff, Maradona e pochissimi altri. Leao, scrive la Gazzetta dello Sport, per di più rientra da un infortunio muscolare, niente di grave, un’elongazione, ma il recupero è stato accelerato perché la partita di stasera vale l’accesso alla finale di Champions, un traguardo raro, che non si taglia tutti gli anni. Tanta rapidità di rientro esporrà il portoghese al rischio di una ricaduta, i milanisti incrociano le dita.

L’armonia Leao non sposterà nulla, se il Milan non ritroverà la compattezza e le giuste distanze tra le linee e in marcatura. Il Milan è costretto a inseguire l’Inter per causa dello scollamento collettivo del primo tempo dell’andata, 45 minuti in cui non ha funzionato niente. Il Milan deve ritrovare l’armonia di movimenti, ripartire dalla ripresa di sei giorni fa, quando bene o male ha imbastito una reazione e in un paio di occasioni si è avvicinato al gol che avrebbe reso più aperta il ritorno.

Leao
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Le velocità Leao restituisce alla fascia sinistra di Pioli la fama di galleria del vento. Hernandez e Leao insieme sprigionano cavalli di potenza. Tutti e due possono raggiungere picchi da 35 chilometri orari e la somma di tanta velocità può destrutturare qualunque accorgimento difensivo. L’Inter contrapporrà loro Dumfries e Darmian, e Barella interferirà con interventi preventivi, prima che uno dei due, specie Hernandez, provi a decollare.

Il precedente L’asset Hernandez-Leao ha colpito l’Inter nel primo dei cinque derby della stagione in corso, al principio di di settembre, 3-2 per il Milan, e ci riferiamo al terzo gol rossonero, il secondo di Leao. Lancio da dietro per Hernandez in “escursione” offensiva, tocco per il portoghese, serpentina e diagonale di Leao a battere Handanovic, allora titolare. Una combinazione che dissestò il trio difensivo interista, Skriniar, De Vrii e Bastoni persero i riferimenti e si mossero a vuoto. È un’azione duplicabile, nella semplicità della palla lunga a saltare il centrocampo e nella bellezza delle giocate di Hernandez e Leao, anche se l’Inter avrà memorizzato il pericolo.

Il contropiede Ci sembra più difficile che possano ricrearsi le condizioni per un assolo come quello di Leao nel ritorno dei quarti di Champions, al San Paolo contro il Napoli (1-1). La fuga solitaria palla al piede, chiusa dall’assist per il gol di Giroud. Non crediamo che l’Inter concederà tanto campo a Leao, non pensiamo che la squadra di Inzaghi si esponga a un contropiede devastante, però a priori non si può escludere nulla. Se Leao decide di prendersi dei metri, se li piglia, la corsa lunga e resistente alla velocità gli viene naturale.

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