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Lazio-Milan, Di Bello sbaglia tutto: la moviola
Tanti errori da parte del direttore di gara
Episodio destinato a far discutere, nel post-partita, quello avvenuto in avvio di ripresa in Lazio-Milan: uno di quelli che finiscono di diritto nella “moviola” del match. I biancocelesti rimangono in dieci uomini per l’espulsione di Luca Pellegrini: l’arbitro della sfida dell’Olimpico, Di Bello, estrae il secondo giallo al 58′. La panchina di Maurizio Sarri è scattata in protesta, con un accenno di rissa: c’era l’espulsione? La Gazzetta dello Sport analizza l’intervento di Pellegrini: Christian Pulisic gli soffia via la palla sulla linea della rimessa laterale e scappa. O, almeno, ci prova: il laterale biancoceleste si aggrappa e non lo fa partire. Questo è un fallo da ammonizione.
Perché ha protestato la Lazio? Perché Taty Castellanos era rimasto a terra in un contrasto con Bennacer, con Pellegrini che stava favorendo l’uscita del pallone, proteggendolo. C’è da dire, comunque, che Di Bello non ha fermato il gioco: di conseguenza, in termini di regolamento, la sfera era ancora in gioco e quello del laterale era fallo. Da lì la partita cambia anche per l’arbitro: il Milan segna con Okafor, il nervosismo lievita e il direttore di gara non tiene in mano la gara.
Prima espelle Marusic, che lo insulta (non è chiarissimo, ndr) lasciando i biancocelesti in nove. Poi, in un finale decisamente teso, decide di cacciare anche Guendouzi per un fallo di reazione non così evidente e grave su Pulisic. Gioco violento? Secondo il nostro Cesari decisione discutibile, difficile capire se il rosso fosse inevitabile, soprattutto considerando la situazione e il minuto di gioco (96′). A conti fatti “36 falli fischiati, 11 gialli e 3 rossi: Di Bello nettamente insufficiente”.
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