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Dichiarazioni

Ibrahimovic: «Leao non è Balotelli. Futuro? Al Milan…»

Intervenuto al Festival dello Sport, Zlatan Ibrahimovic, ex attaccante del Milan e della Nazionale svedese, parla della sua carriera. Di seguito, le sue affermazioni:

«La mia infanzia? Facevo tanti casini, giocavo sempre a calcio e andavo bene a scuola. Ovunque andassi portavo il pallone anche se la gente diceva che non fossi bravo»

Sul primo trasferimento al Milan: «Non era un momento facile per me al Barcellona, l’allenatore voleva vendermi a tutti i costi. Abbiamo giocato contro di loro e Ronaldinho mi ha detto: ‘Finita la partita vieni con noi’. A quel punto Galliani è venuto a casa nostra per convincermi. Con Berlusconi – continua Ibrahimovic – avevo un buon rapporto, mi ha dato la possibilità di sorridere ancora»

Terminata l’esperienza in rossonero è passato al PSG: «Io non volevo andare via, sarei voluto rimanere al Milan. Mi hanno venduto in un pack insieme a Thiago Silva, ma sono un uomo di parola, sono andato e alla fine è stato fantastico»

Sull’ultimo scudetto vinto dal Milan: «È lo scudetto che mi ha dato più soddisfazione. Non eravamo favoriti, ma neanche in top quattro. Non c’erano superstar, abbiamo dovuto pensare partita dopo partita. Chi era pronto è rimasto, gli altri sono andati via. Si è creato un gruppo incredibile, il più forte che abbia mai visto. Ognuno è cresciuto e ha fatto crescere il compagno a fianco. Ero infortunato ma sono rimasto per dare il mio apporto. Dicevano avessimo fortuna, ma alla fine abbiamo vinto»

Leao forse come Balotelli…: «No, no. I due non si possono neanche paragonare. Se Leao avesse fatto il gol di tacco in Champions League contro il Newcastle sarebbe stato un genio. Perchè solo il genio capisce cosa deve fare là. Per quello lui è in campo e Balotelli in tribuna»

Sui casi scommesse: «So poco di questa storia, Tonali non l’ho mai visto in difficoltà. Bisogna capire la situazione prima di giudicare, se è malato di gioco bisogna aiutarlo. È come una droga»

Il Milan ti ha contattato nelle ultime settimane? «Ho avuto qualche meeting, vediamo. Ho più offerte ora rispetto a quando giocavo»

Su Maldini: «Eravamo sempre insieme al Milan, nei momenti positivi e negativi. L’ho visto crescere come dirigente. Non era facile perchè il budget era limitato. Mi dispiace per come se n’è andato, era una bandiera»

A Milano c’è stata la grande rivalità con Lukaku: «Purtroppo – afferma Ibrahimovic – non c’è stata la sfida finale. Lo conoscevo e non era il tipo che era in campo di quando abbiamo litigato in campo. Mi ha sorpreso perchè non è così di solito, io sono così»

Ibrahimovic
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