Dichiarazioni
Giroud: «Giocherò le ultime partite qui. Il Milan resterà sempre nel mio cuore»
Olivier Giroud ha rilasciato un’intervista ai microfoni di “MilanTV” per fare un annuncio sul proprio futuro. Di seguito, le affermazioni dell’attaccante francese che è ormai a un passo dai Los Angeles FC:
«Io sono qua per dirvi che giocherò le due mie ultime partite con il Milan. Continuerò la mia carriera in MLS. Sono molto molto orgoglioso di tutto quello che ho fatto con il Milan in questi tre anni. E’ il momento giusto per dirlo, sono molto emozionato. La mia storia al Milan finisce quest’anno, ma rimarrà sempre nel mio cuore»
Quando hai maturato questa decisione? «Qualche settimana fa. Ho dato tutto che ho al Milan, da 35 anni più o meno a oggi, quasi 38. Per me, e penso anche per la famiglia, è il momento giusto per un’esperienza diversa di vita dal Milan, e niente di più»
E’ arrivato il momento di mettere la famiglia al primo posto? «Si. La famiglia fa i sacrfici durante tutta la nostra carriera. Siamo in una vita che va a 200km all’ora, ed oggi voglio un po’ più pensare alla mia famiglia. Ma – continua Giroud – non è la fine della mia carriera, è il momento giusto di prendere questa scelta»
Che effetto ti fa lasciare il calcio europeo dopo quasi 20 anni? «Ho il cuore che batte più forte. Per me il calcio è la mia passione, la mia vita. Indossare questa maglia era un onore. Penso che finire ad altissimo livello in Europa, al Milan, è la cosa che volevo»
Lasci l’Europa al top, da protagonista. E’ così che volevi lasciare questo livello di calcio? «Non esattamente. Volevo lasciare con un trofeo. Sai quanto sono un competitore. Ho dato tutto per questa maglia dal primo giorni. Il più importante adesso è di tenere questo secondo posto. L’ultima partita in casa sarò molto emozionato ma io voglio finire bene, voglio ringraziare i tifosi. Ho tanta stima per queste persone che lavorano qua, a Casa Milan, a Milanello. I tifosi mi hanno accolto molto bene. Non potevo sognare di un primo anno così, con lo Scudetto, e tutte le emozioni favolose che abbiamo vissuto insieme. Sono molto molto orgoglioso»
Come hai fatto, mentalmente e fisicamente, ad arrivare così professionista fino a 38 anni? «Sono molto molto grato. Voglio sempre di più, a fare attenzione a come mangio, quanto dormo. Se tu vuoi giocare fino a quest’età devi essere professionista. La cosa più importante è anche la voglia, la determinazione. Dico sempre che è più importante la passione che è nel cuore»
Hai paura pensando al futuro? «No paura, ma io sono nostalgico. Di questi anni ma sono molto eccitato anche. Voglio finire nella migliore maniera al Milan Voglio dare tutto per il mio futuro club e vincere»
Tu sei stato solo tre anni ma sei entrato nel cuore di tutti noi. Te lo aspettavi e come hai approcciato tu a questi tre anni? «Le persone che mi conoscono bene sanno che io voglio sempre vincere, io voglio essere anche una persona simpatica fuoori dal campo. Tutti i club dove ho giocato ho lasciato persone che mi amavano, e per me è una cosa molto importante»
Ti ricordi il tuo primo giorno qua al Milan? «Mi ricordo bene di questo momento, di quando ho preso la maglia, l’ho odorata e ho baciato lo stemma. Come se fosse ieri»
Che profumo ha quella maglia tre anni dopo? «La stessa sensazione. Solo che ho l’orgoglio di aver vinto uno Scudetto, un’emozione particolare»
Pensi che tu e il Milan vi siate incontrati troppo tardi? «Se tu mi chiedi se volevo cambiare qualcosa della mia carriera ti rispondo niente. Io sono così grato di avere l’opportunità di vivere della mia passione, di avere giocato nei grandi club, e – spiega Giroud – anche giocare in Inghilterra»
Tu per il Milan hai pianto quattro volte. Questo dimostra quanto tu vivessi le partite, questa maglia: «Mia figlia mi ha detto ‘Ma papà non ti vedo mai piangere’. Le ho risposto dicendole che lo faccio ma mi nascondo. Ho pianto per il Mondiale, per lo Scudetto, ma quando la squadra non va bene, che sento che potevamo fare meglio, soprattutto per i nostri tifosi che sono sempre qua a sostenere la squadra, mi fa male perché sono un competitore che quando è deluso lo è tanto al punto tanto che gli vengono le lacrime»
Credi che con i tuoi figli oggi abbiamo quattro rossoneri in più? «Eh si. Non vedo l’ora di arrivare con loro sul campo per l’ultima partita. A loro piace tanto andare a San Siro, hanno tutti la maglia, parlando un po’ di italiano. I miei figli giocano con il club affiliato al Milan e mi piace tanto vederli giocatore con la maglia rossonera. Non so se diventeranno calciatori, ma è quello che papà ha sempre fatto. Sono i valori che voglio dare a loro»