Dichiarazioni
Fonseca: «Morata è in dubbio. Domani sarà molto importante. Non ci sarà turnover»
Intervenuto in conferenza stampa, mister Paulo Fonseca parla alla vigilia di Milan-Lecce, sfida valida per la sesta giornata di Serie A. Di seguito, le affermazioni del tecnico portoghese: «E’ molto importante la sfida contro il Lecce. Dobbiamo confermare che siamo in crescita. E dobbiamo vincere anche per recuperare i punti e questo può essere una motivazione per domani. E’ una partita pericolosa dopo il derby, dobbiamo stare attenti. Non dobbiamo sbagliare»
Il blocco della squadra era psicologico? «Io non voglio tornare al derby. Per me è finita, dopo l’uscita dallo stadio. In questo momento, la parte mentale è molto più importante, forse più della tattica e della tecnica»
Sulle scelte di formazione: «Dobbiamo avere continuità e per farlo dobbiamo far giocare gli stessi. L’unico dubbio è Morata che ha avuto una contusione, trasformata in borsite»
Su Leao: «Stiamo lavorando, anche individualmente, con Rafa. Anche in fase difensiva. Sta lavorando bene difensivamente, può fare meglio, ma sta crescendo molto su questo aspetto. Contro l’Inter, Rafa ha avuto tre occasioni per essere decisivo. Per me – Fonseca spiega – sta facendo un buon lavoro e questo è la cosa più importante»
Sull’atteggiamento di Abraham: «E’ importante avere questi giocatori, che portano questa ambizione. Ma non solo nelle partite, ma anche negli allenamenti»
Può esserci in rosa un’altra punta in accoppiata con Abraham? «Jovic non ha le caratteristiche per questa posizione. Forse Loftus-Cheek o Reijnders»
Questo Milan quanto somiglia al quello che ha in testa? «Siamo lontani. Difensivamente la squadra non è cresciuta tanto. Offensivamente dobbiamo crescere tanto»
In questa settimana ha visto facce ancora più positive? La vittoria può essere un segnale in ottica scudetto? «La vittoria nel derby – dichiara Fonseca – porta fiducia al gruppo di lavoro. Io cerco di essere equilibrato. In una partita puoi cambiare, puoi aumentare la fiducia dei giocatori, ma resta una sola partita. Per questo, dobbiamo dimenticare il derby e focalizzare la prossima, che è la più importante. Lo scudetto? Certo, ci pensiamo»
Sorpreso dal cambiamento di parere sulla sua persona? «Sì, lo conosco. Noi portoghesi siamo lo stessi. Se vinciamo siamo i migliori, se perdiamo siamo i peggiori. Io ho fatto lo stesso lavoro delle scorse settimane. Un giorno, quando ero al Portogallo, mio figlio mi diceva che i tifosi sono arrabbiati con te. Ma il calcio è questo, è emozione, è avere questo momento di gioia e tristezza. L’essere tifosi è questo, non è equilibrato. Io devo esserlo, non i tifosi. Io non provo nessun sentimento negativo su questi tifosi, perchè so che è così»
Sul turnover: «Mi piace farlo, perchè io ho fiducia in tutti i giocatori. Ma dobbiamo capire i momenti e questo non è momento di cambiare troppo. Dobbiamo avere continuità e stabilizzare la squadra. In futuro, se abbiamo la possibilità, mi piacerebbe farlo. Quando saremo una vera squadra, si potrà cambiare, perchè tanto non si nota la differenza»
Sta cercando una coppia di difensore centrali titolari? «Nella mia testa non c’è questa preoccupazione. Gabbia ha giocato, perchè merita di giocare. E’ un giocatore che orienta molto bene la lunghezza della squadra, il momento di accorciare, di scivolare. Per me, è importante stabilizzare la linea difensiva e Gabbia sta facendo molto bene. Domani – annuncia Fonseca – giocherà Gabbia e Tomori per cercare di avere questa continuità. Con il Bayer vedremo»
E’ più difficile sbloccarsi o confermarsi? «La responsabilità è sempre la stessa. Le vittorie sono difficili da gestire. Il giorno prima del match contro l’Inter, i giocatori sono motivati e pronti mentalmente. La pericolosità è giocare con il Lecce, perchè i giocatori non pensano che l’avversario è forte quanto loro. E’ difficile gestire la motivazione dei giocatori»
Morata non verrà convocato? «Alvaro è convocato, aspettiamo domani per vedere come sta. Posso dire che attualmente è in dubbio. Anche se stesse bene, non vorrei rischiarlo»
Quindi li ha convinti i giocatori a rimanere attenti anche per domani, magari con qualcosa di speciale? «No, no. Abbiamo meeting, ma non abbiamo fatto di speciale»
Fofana è un unicum per caratteristiche? «Abbiamo Bennacer che può fare la stessa posizione, ma anche Musah. Ma Fofana è un giocatore di passaggio, mentre Yunus di possesso»
Su Chukwueze: «Ha fatto una pre-stagione molto buona. Contro il Torino e Lazio, non è stato bene come nella pre-season. Ma non è un problema di qualità. ma di fiducia. Sta migliorando e sta capendo, ma deve crescere nelle partite senza spazio»
Su Reijnders: «Tijjani è un giocatore unico nella nostra squadra, diverso. Non ci sono altri giocatori che si avvicinano alle sue caratteristiche. Vedremo dopo cosa fare, nel caso Tijjani non possa essere disponibile»
Su Emerson Royal: «Lui è arrivato più tardi e non ha fatto tanti allenamenti di organizzazione difensiva. La sua maggiore difficiltà è stata in difesa e lui può migliorare tanto. Offensivamente è un calciatore forte»
Ancora su Reijnders: «Può fare qualche posizione insolita a centrocampo. E’ un giocatore molto bene tra le linee, che può fare diversi ruoli. Ha fatto – spiega Fonseca – una bellissima partita contro l’Inter»
Sull’abbraccio con Morata: «E’ un momento normale, di allegria, di euforia»
Pessoa ha scritto ‘L’ora del Diavolo’. Vuole essere il secondo portoghese a scriverlo?«E’ stato un grande scrittore portoghese, che io non ho letto (ride, ndr)»
Nonostante la partita con l’Inter lei ha detto che vuole vedere migliorare ancora il Milan, a che livelli si può arrivare quindi? «Quando dico che la squadra ha tanto da migliorare offensivamente penso a quello che deve essere il gioco del Milan. Se vediamo la partita contro l’Inter quello che ho guardato è che la squadra è stata molto corta, non lasciando all’Inter il gioco che fa normalmente. Abbiamo avuto la palla, ma non abbiamo avuto tanti momenti di organizzazione. Ma abbiamo avuto tanti momenti di transizione: prendevamo palla e andavamo in avanti. Vedo grandi squadre che difendono col blocco basso, e penso che questo che sia il contesto del Milan. Qui è dove penso che dobbiamo migliorare, nel nostro gioco posizionale: dobbiamo dominare in avanti, avere la pazienza di non perdere palla. Il Milan è una squadra che deve giocare più tempo nella metà campo offensiva. Abbiamo avuto la palla con l’Inter ma non abbiamo avuto tanta connessione nella prima fase, le opportunità che abbiamo avuto sono quasi tutte in transizione offensiva»