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FOCUS – Fonseca, un allenatore discreto per un club glorioso

Fonseca – Milan

UFFICIALE – Ieri è arrivata l’ufficialità di una notizia nell’aria da settimane: Paulo Fonseca sarà il nuovo allenatore del Milan. Nonostante lo scetticismo dei tifosi rossoneri la proprietà ha difeso strenuamente la sua scelta e non ha lasciato spazio a ripensamenti. D’altronde anche l’inizio del ciclo di Pioli era stato accompagnato dall’hashtag virale #Pioliout. Poi la folla festante ha iniziato a cantare Pioli is on fire in occasione del diciannovesimo Scudetto e per anni è stato amore.

UCRAINA – Il fatto che nell’ambiente ci sia del malcontento è più che lecito se ci si sofferma ad analizzare la carriera di Fonseca. L’unico club in cui Fonseca ha vinto e dominato è lo Shakhtar Donetsk, ma le competizioni nazionali ucraine lasciano il tempo che trovano se si considera che dal 92-93 a oggi solo due squadre hanno vinto lo scudetto: lo Shakhtar e la Dinamo Kiev. Dunque, vincere tre campionati consecutivi non va oltre l’ordinaria amministrazione. Prima d’allora in Portogallo ha vissuto discrete stagioni condite da una Coppa vinta alla guida del Braga (ai rigori) e da una Supercoppa con il Porto (prima di essere esonerato).

ROMA – In Italia Fonseca dimostra di poter giocare un buon calcio, ma presto viene a galla la sua mancanza di polso, necessaria in un ambiente infuocato come quello capitolino. La squadra ottiene un quinto e un settimo posto, ma raggiunge una prestigiosa semifinale di Europa League contro il Manchester United. Altre due stagioni discrete e nulla più. Ciò che più si ricorda dell’esperienza romana (e che i romanisti cercano di rimuovere) è la volta in cui compie sei sostituzioni perdendo la partita con lo Spezia a tavolino. La gara era stata persa ugualmente per 2-4 con pallonetto di Saponara alla Francesco Totti, ma la figuraccia dei sei cambi ha reso Fonseca uno zimbello agli occhi degli appassionati.

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FRANCIA – Anche le ultime due stagioni al Lille sono discrete. Un quinto e un quarto posto, una qualificazione mancata in Champions per soli due punti, un bel percorso in Conference fino ai quarti di finale. Fonseca compie un lavoro onesto, ma non abbastanza da meritarsi un top club come il Milan. Perlomeno questo è il pensiero della maggioranza di supporters e addetti ai lavori.

ALTERNATIVE – I tifosi chiedevano a gran voce l’arrivo di Antonio Conte perché l’allenatore leccese ha vinto con tutte le squadre che ha allenato a eccezione del Tottenham. Qualche giorno fa Maurizio Sarri ha rivelato un certo dispiacere perché il Milan non lo ha interpellato quando sceglieva il nuovo mister. I due allenatori in questione sono conosciuti anche per il loro carattere spigoloso, per le loro pretese dal mercato. La proprietà invece sembra voler puntare su un profilo più accomodante, che sappia mantenere l’armonia del gruppo. Così facendo però ci si sta accontentando di un allenatore discreto alla guida di un club glorioso. Magari tra un anno la società sarà considerata visionaria per aver puntato su Fonseca, ma oggi è soltanto impopolare. Che il futuro smentisca gli scettici, me compreso. Saremo felici di cambiare idea.

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