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Fiorentina e Tottenham: il Milan si gioca il futuro in 180 minuti

Stasera la sfida contro la viola, mercoledì il ritorno in Champions League

Tra oggi e mercoledì, il Milan ha davanti a sé 4 giorni davvero cruciali. Stasera contro la Fiorentina, per consolidare il piazzamento Champions in campionato, e mercoledì a Londra, contro il Tottenham, per entrare nei quarti della Champions in corso, forte dell’1-0 dell’andata a Milano. Sul piatto ballano i milioni dell’Europa che conta, vitali per la competitività, e un risultato a suo modo storico: l’ultima volta del Milan ai quarti di Champions risale al 2011-12, l’allenatore era Massimiliano Allegri e la squadra venne eliminata dal Barcellona di Guardiola. Sono passati undici anni in cui il Milan è precipitato dentro un buco nero. Ora ha la possibilità di rientrare nell’élite – far parte delle otto dei quarti restituirebbe un certo status –, ma Pioli non può puntare tutto sul Tottenham, perché va messa in sicurezza la partecipazione alla prossima Champions. Servono equilibri ed equilibrismo.

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Pioli ha cambiato sistema di gioco dopo la grandinata contro il Sassuolo, 2-5 a San Siro. Ha dismesso la difesa a quattro ed è passato alla linea a tre. Molti sostengono che i moduli non contino, nel calcio fluido contemporaneo, e che a pesare siano i principi e le posizioni. Oggi il Milan ha ritrovato le giuste distanze e fa le cose di prima, seppure con una difesa a tre. Può essere, ma tra una catena difensiva a tre e una a quattro scorre un mondo di differenze. A posteriori, il Milan di Sacchi e l’’Ajax/l’Olanda di Cruijff non sono immaginabili a tre, neppure per scherzo, e qualcosa vorrà pur dire. Dal giorno in cui Pioli ha compiuto la sua rivoluzione copernicana, il Milan ha sempre affrontato avversari con la difesa a tre: Inter, Torino, Tottenham (andata), Monza e Atalanta.

Stasera, evidenzia la Gazzetta dello Sport, per la prima volta avrà davanti una difesa a quattro, la Fiorentina si dispone con il 43-3. Il Milan è annunciato a tre, ma non ci stupiremmo più di tanto se lo ritrovassimo a specchio, con quattro giocatori davanti a Maignan. Modularsi sull’avversario: potrebbe essere il vero cambiamento pioliano. Il nuovo assetto ha pagato, quattro vittorie di fila senza subire gol, Champions inclusa. Ultima rete incassata il gol di Lautaro Martinez, al 34’ del primo tempo nel derby di un mese fa perso per 1-0. Non è casuale che la ritrovata tenuta stagna del Milan sia coincisa con il lancio del 21enne Malick Thiaw, sempre più autorevole come pilone difensivo centrale.

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