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Esclusiva SXM, Bianchin: «Inter favorita per distacco. Fonseca? Il derby può essergli fatale»

Intervistato dalla nostra redazione, Luca Bianchin, noto giornalista presso la ‘Gazzetta dello Sport‘, ha parlato in vista dell’attesissimo derby di campionato tra Inter e Milan. In un San Siro che si appresta a diventare infuocato (diventerà anche la partita di Serie A con il più alto incasso di sempre), queste sono le parole di Bianchin:

Inter-Milan, primo derby della stagione. I rossoneri sono reduci da una brutta batosta contro il Liverpool, mentre i nerazzurri fanno una grandissima prestazione in trasferta con il City. La squadra di Inzaghi è inevitabilmente la favorita? «Sì, decisamente per distacco»

Lautaro vs Leao, i due punti di riferimento delle rispettive squadre stanno attraversando un periodo in chiaroscuro (il primo ancora 0 gol in 4 partite, il secondo con una rete in 5 match). Il derby sarà la giusta occasione per ritrovare fiducia nei propri mezzi? «Che cosa meglio del derby? Un gol nel derby fa la storia, la doppietta nel derby ti rende ‘immortale’. Non mi sembra un derby sinceramente da singoli, ma in cui conta molto di più la squadra. La grande differenza è nell’approccio delle due squadre: l’Inter è solidissima, appare molto solida in questo momento, storicamente prende pochi gol con questa struttura. Mentre il Milan ha dei problemi di squadra, di attaccamento, di poco fuoco mostrato, questa è la cosa che mi ha colpito di più nella partita con il Liverpool. Onestamente, poche volte si arriva al derby con un pronostico così chiuso, però il derby ha insegnato che spesso vince chi non è favorito. Diciamo che spesso succede quando le squadre sono più vicine, mentre ora la differenza nel modo in cui arrivano alla partita è nettissima. Eppure, se c’è una partita che può cambiare veramente il mood su Fonseca è questa, anche se devo dire che gli ultimi due giorni mi hanno fatto essere pessimista sul suo futuro»

A proposito di Fonseca, secondo te, un’ipotetica sconfitta contro l’Inter può essergli fatale? «Sì, una sconfitta sarebbe fatale, soprattutto una sconfitta come quella di Liverpool con la squadra che non dimostra onestamente di saper reagire alle difficoltà. Questa è stata la cosa peggiore contro i Reds, che sono una squadra, lo sappiamo, molto più forte di base del Milan. Poi, però, vediamo che l’Atalanta fa una partita pari con l’Arsenal, che ha teoricamente valori decisamente superiori, e capiamo come sempre che l’anima conta più dei soldi, del valore puramente economico messo in campo»

In caso di esonero, chi vedresti bene sulla panchina del Milan nel post-Fonseca? «Non credo sia da qui possibile dare una risposta intelligente a questa domanda. Certo, si può rispondere, ma è troppo importante quello che succede nel Milan adesso a livello dirigenziale, a livelli di equilibri, a livello di rapporto con i calciatori. Per cui direi che come prerequisito un allenatore debba avere esperienza, che sappia parlare ai giocatori e farli reagire, scatenare qualcosa dentro. Un allenatore che sia un po’ un fiammifero, che sappia accendere di nuovo il Milan. Deve tirare fuori, ad esempio, quella cattiveria che Leao non ha mai mostrato, quella appartenenza che Theo sembra aver smarrito, certi valori che si sono un persi con alcuni addii, come Sandro Tonali. Fare qualche nome? Io ho fatto un articolo su Sarri sul nostro sito, dicendo quelli che sembrano personalmente i pro e i contro di questa scelta. Credo che Sarri sia un candidato, non so se è il favorito in questo momento, però non ha senso dire – da parte nostra – quale sarebbe una scelta intelligente e quella sbagliata. Sono tante cose che vanno valutate nel momento, all’interno»

Bianchin
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Sulla figura di Maurizio Sarri: «Sarri è un allenatore che per me avrebbe alcune caratteristiche positive, come l’abitudine ad allenare squadre importanti. Il suo 4-3-3 che farebbe bene a giocatori come Loftus-Cheek, esaltato già da Sarri al Chelsea, come Tijjani Reijnders, anche se poi vorrei vedere se Reijnders giocherebbe più da mezzala o più da playmaker. Anche per Rafa Leao sarebbe una scelta interessante. Invece, ho dubbi sul lavoro, perchè Sarri necessita, più di altri allenatori, di tanto lavoro per fissare i concetti, ad esempio sulla fase difensiva: la sua linea difensiva si muove con riferimento palla in maniera molto precisa, con giocatori che sembrano legati da un filo invisibile, si muovono insieme, con movimenti al centimetro.. Quindi, bisogna lavorarci, e Tomori-Pavlovic non mi sembra una coppia difensiva che idealmente Sarri sceglierebbe»

Ciò che spaventa maggiormente il tifoso rossonero, anche in ottica derby, è la difesa che traballa. Quale può essere una soluzione? «I primi minuti di Lazio-Milan e di Milan-Liverpool ci dicono qualcosa. Perchè nei primi minuti l’allenatore fa vedere quello che ha preparato in settimana. Poi le partite cambiano, c’è un gol, un gol subito, un’espulsione, insomma ci sono dei momenti che cambiano le partite e le squadre all’interno delle partite. Il Milan all’inizio delle due partite è stato attento, è stato più basso rispetto a inizio stagione, è stato compatto. Contro il Liverpool mi ha colpito come la squadra fosse compressa, diciamo molto corta e anche molto stretta a livello di posizione degli esterni, con Leao e Pulisic che stavano molto dentro il campo, cercando probabilmente di negare dei passaggi interni al Liverpool. Io credo che potremmo vedere qualcosa di simile contro l’Inter, perchè Calhanoglu, Barella e Mkhitaryan sono stati i giocatori chiave nei sei derby persi, quindi il Milan cercherà di togliere a loro le soluzioni principali, ossia le ripartenza che il Milan ha sofferto tanto, le ricezioni alle spalle dei centrocampisti, le ricezioni alle spalle dei terzini. Insomma, tutto quello che ha condizionato tanti derby del passato. Quindi, un Milan un po’ più attendista, più coperto, stretto, corto e non sarebbe una cattiva idea vederlo così. Mi vengono in mente i tanti articoli di Arrigo Sacchi sulla ‘Gazzetta’ in cui dice che la prima cosa è vedere un Milan che lavora insieme, un Milan corto. Sicuramente Fonseca ci ha pensato e penso che andrà in quella direzione»

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