Dichiarazioni
Esclusiva SXM, Bianchin: «Il Milan non è da scudetto. Con la Fiorentina più che Leao mancherà…»
Intervistato dalla nostra redazione, Luca Bianchin, noto giornalista presso la “Gazzetta dello Sport”, ha parlato in vista dell’attesissime sfide del Milan in campionato contro la Fiorentina e in Champions League contro il Borussia Dortmund. In un San Siro che si appresta a diventare infuocato, queste sono le parole di Bianchin:
Milan-Fiorentina, sfida che arriva dopo la terza sosta Nazionale. Nella seconda sosta, i rossoneri erano al primo posto a +1 dall’Inter. Ora, invece, si ritrova a -8. Quanto sarà importante dare una svolta decisiva a questo punto della stagione? «Sicuramente le prossime due saranno fondamentali per il clima sul Milan, ancora più che per il campionato. Un risultato con la Fiorentina non sarà decisivo sulla stagione. Se ci risentissimo a giugno, indicheremmo sicuramente altre come partite decisive. Invece, è fondamentale la gara contro il Borussia per superare i gironi di Champions. Ma ci sono talmente tante cose, Okafor l’ennesima notizia negativa sulla scia di tutti gli infortuni precedenti, che il Milan ha bisogno di buone notizie in questo momento e non possono che arrivare dal campo. Sono i punti che fanno la differenza e che cambiano il morale delle squadre. Per questo, per il momento, è una partita fondamentale»
Il Milan può ancora essere considerato in lotta per lo scudetto? «Io ti direi al momento no, non è una squadra da scudetto. Io ho sempre detto che l’Inter è favorita per lo scudetto e ho commesso un errore sul Napoli, poiché lo vedevo vicino all’Inter, con la possibilità di fare tanti punti, meno dello scorso anno ma comunque molti, invece sono stato smentito. Io credo che attualmente i nerazzurri siano la squadra più forte e, di conseguenza, il Milan deve dare ancora delle risposte, prima di essere considerato da scudetto. La Juventus sta facendo bene a suo modo e in questo momento ci sono due squadre che sono avanti ed è giusto restringere la lotta tricolore a loro. E ciò non vuol dire che il Milan non abbia chances, però in ottica scudetto i rossoneri devono prima risolvere dei problemi»
Quanto pesano le assenze di Leao e Okafor in vista della Fiorentina e del Borussia Dortmund? «Con la Fiorentina, paradossalmente, credo che possa pesare più l’assenza di Giroud che di Leao. Per quanto Leao nelle giornate più buone diventi il giocatore più forte del Milan, un attaccante come Giroud nelle giornate più difficili, e la Fiorentina sarà un avversario difficile, si è sempre fatto sentire. Anche per un fattore ambiente sarà una gara difficile: San Siro sarà pieno di tifosi, ma nelle ultime partite non sono mancati i fischi. Mancherà anche Okafor, perché sarebbe stato il vice-Leao e avrebbe giocato al posto di Giroud, da centravanti, diventando la prima soluzione di Pioli. Da capire come scenderà Loftus-Cheek che tecnicamente, io credo, sia il giocatore che cambi la squadra»
Un piccolo parere su Camarda: questa convocazione in Prima Squadra è prematura o può essere l’occasione della vita? «Nessuna delle due. Non è prematura perché, in una stagione come questa, è naturale che il centravanti della Primavera vada a giocare con la Prima Squadra. Anche se ha 15 anni. È molto bravo lui a essere diventato l’attaccante titolare della Primavera, quindi è giusto che ci sia. E non si tratta neanche dell’occasione della vita, non scherziamo, perché ne avrà decine di occasioni e perché a 15 anni nessuno può avere la pressione di giocarsi l’occasione della vita, fosse un test di ammissione a scuola, un provino a un talent show o una partita di calcio. A 15 devi avere il diritto di sbagliare, anzi devi sbagliare, per imparare e migliorare. Camarda non deve avere nessun tipo di pressione, deve solo pensare di giocare per la squadra per cui tifava da bambino in uno stadio come San Siro. Sarà un bel regalo e non deve viverlo in maniera diversa. Non deve pensare al risultato, alla qualificazione Champions, al futuro del Milan, al futuro di Pioli. Dovrà – Bianchin afferma – essere una giornata speciale e non più di questo»
In caso di doppia sconfitta, quanto può tremare la panchina di mister Stefano Pioli? «Sono domande impossibili onestamente. Io credo che ne parleremmo molto e che la società si troverebbe per discuterne, questo è sicuramente un punto di partenza. Come, poi, deciderebbero penso non lo sappiano nemmeno loro. In queste situazioni spesso dipende anche da come la squadra affronti la partita. Non sempre una vittoria ti porta alla conferma o un pareggio e una sconfitta all’esonero. Dipenderà da tante cose, onestamente – afferma Bianchin – non credo dipenderà strettamente da quanti punti farà il Milan nelle prossime due»