Esclusiva SXM, Andrea Giannini: «Infortuni? Lo staff tecnico deve lavorare serenamente»

Le considerazioni di Giannini sugli infortuni del Milan

Allenatore, giornalista sportivo, commentatore televisivo e preparatore atletico. Andrea Giannini, contattato dalla nostra redazione, ci ha detto la propria in merito alla situazione legata ai tanti infortuni che stanno colpendo il Milan di Stefano Pioli. Ecco le sue considerazioni a riguardo:

Il Milan è una squadra che spesso e volentieri si ritrova costretta a fare i conti con gli infortuni… «Dal mio punto di vista, in questo momento, i rossoneri sono più sfortunati rispetto ad altre squadre. Ricordo che per lo stesso motivo anche la Juventus di Massimiliano Allegri fu criticata più volte. Faccio subito una premessa: non gettiamo la colpa sui preparatori, perché sono dei grandi professionisti. C’è anche da dire che tanti infortuni sono frutto di scontri di gioco, episodi di contatto. Inoltre, come lo scorso anno, il Milan sta cercando di fare molto bene sia in campionato, sia in Champions League sia in Coppa Italia. Di mezzo ci sono un sacco di impegni e ci si ritrova a giocare ogni tre giorni. In questo momento, il Milan sta pagando il conto più di altri, ma penso sia per lo più un momento sfortunato»

Cosa si potrebbe e dovrebbe fare, quindi? «Dal mio punto di vista, i preparatori dovrebbero anzi avere più spazio per lavorare, più spazio per sviluppare le capacità condizionali che oltre che rendere gli atleti più forti, veloci e resistenti, possa anche fungere da lavoro preventivo. Chiaro che tra tutti gli impegni, nel calcio, c’è meno disponibilità per la parte fisica rispetto a quella tecnica e tattica.  Sarebbe importante lavorare un po’ di più su questi aspetti e creare nei calciatori una mentalità più propensa all’importanza del lavoro fisico e dell’allenamento condizionale. Per quello che fanno, il lavoro fisico è veramente poco se confrontato anche agli altri sport di squadra. Chiaro che spesso si fanno male perché non sono pronti fisicamente, non recuperano e gli impegni sono tanti»

Come si potrebbero prevenire gli infortuni? «Prevenzione è una parola generica, perché ci si può mettere dentro di tutto. Come si fa? Lavorando sulla parte fisica con costanza e in maniera approfondita. Rispetto all’atletica leggera, da dove arrivo, il lavoro di costruzione fisica è davvero troppo poco, molto sbilanciato verso la parte tecnica e tattica. Comunque, da parte dei preparatori atletici non c’è nessuna mancanza, anzi a mio avviso sono figure fin troppo poco sfruttate»

Ultime considerazioni sul Milan? «E’ una squadra che sta facendo bene, ha un bravissimo allenatore, un momento difficile ritengo possa essere anche fisiologico. L’importante è continuare a lavorare con grande serenità, non solo da parte dell’allenatore ma anche e soprattutto intorno a tutto lo staff tecnico, fisico e medico»

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