Dichiarazioni
Di Caro: «Conte? L’ingaggio era alla portata del Milan: non era un problema di soldi»
Il noto giornalista si concentra sul Milan analizzando diversi aspetti e temi
Intervenuto sulle pagine della “Gazzetta dello Sport“, Andrea De Caro parla di Milan e della situazione «nuovo allenatore». Difatti, con ogni probabilità il club rossonero a breve annuncerà l’arrivo di Paulo Fonseca come post-Pioli. Tra i tanti profili osservati, senza mai concretizzare passi importanti, c’è Antonio Conte ora a un passo dalla panchina del Napoli. Di seguito, le dichiarazioni di Di Caro a tal proposito: «Antonio Conte era il preferito dai tifosi, sicuri che con lui il gap con l’Inter sarebbe stato colmato molto più in fretta. Conte è garanzia di successi, richieste all’altezza delle ambizioni, ossessiva voglia di vincere. Se le cifre del suo ingaggio sono esatte, inoltre, era assolutamente alla portata del Milan. Ma non sono mai stati i soldi il problema legato alla mancata trattativa con il ‘top coach’ salentino»
Sulle differenze tra questo Milan e quello dello scudetto: «Leggendo la formazione che ha vinto lo scudetto tre anni fa, non era poi così tanto distante tecnicamente da quella attuale, ma aveva alcuni uomini nel pieno della loro maturità calcistica ed era certamente più ricca di carattere e personalità. Basti pensare alla rimonta nel derby con l’Inter che ha avviato a quella per lo scudetto. Mentre questo gruppo ha perso sei derby di fila. Sarà mica stata tutta colpa di Pioli?»
Infine, Di Caro si concentra su che cosa sia mancato al Milan in questi due anni
Su cosa è mancato al Milan in questi due anni per lo scudetto: «Se questo Milan è da scudetto, di chi è la colpa se non ha lottato? Di Giroud, visto che si parla di centravanti? Sarebbe a dir poco ingeneroso nei confronti di Olivier. Di Pioli? Beh, sarebbe la spiegazione più gradita al club: ora che è stato sostituito la strada è in discesa. O forse è dovuto al rendimento altalenante dei giocatori migliori che in futuro, rinfrancati dalla cura Fonseca, potrebbero riportare al primo posto i tifosi come sognano i tifosi? Temiamo che non sia semplice rispondere al quesito…
E che le motivazioni siano tante, diverse, e che la loro somma ha fatto sì che il Milan in campionato da due anni non abbia più partecipato alla lotta per il titolo. Cambio di proprietà, addio a dirigenti affiatati, perdita di pilastri che in campo regalavano qualità, quantità, carisma e personalità, calo di rendimento di giocatori avanti con gli anni, rendimento deludente di chi fatica a fare il salto definitivo di qualità e di chi gioca troppo a fiammate, scelte discutibili – conclude Di Caro – sul mercato come Okafor e Musah»