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Rassegna Stampa

De Ketelaere, ennesima prestazione da incubo

Il belga stecca ancora, così come i suoi copagni di reparto

Non è bastato il supporto di Pioli, la sponda del d.s. Massara e nemmeno l’assist di Leao: Charles De Ketelaere ha mancato ancora la porta. Non è servito restituirgli una maglia da titolare e neppure il cambio di scarpini: con le nuove calzature rosse ha toccato 32 palloni. Pochi. Un buon cross per Messias, dopo uno spunto personale, e nulla più. Degli attaccanti rossoneri il belga è l’unico a non averci nemmeno provato: Giroud ha tentato di inquadrare lo specchio un paio di volte, Rebic e Ibra una, Charles zero.

De Ketelaere
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Niente sogni Il risveglio è stato un’altra volta brusco: “I tifosi sognano che sia la mia notte? Lo sogno anche io. Sono pronto ad aiutare la squadra nel miglior modo possibile” le parole pronunciate nel prepartita. Charles si esprime in un buon italiano, dimostrazione di un rapido inserimento nel nuovo paese. Va a rilento invece quello nei meccanismi di squadra, che ai milanisti interessa molto di più. «Ho avuto momenti difficili, ma in questo ultimo mese mi sento bene. Proverò ad aiutare la squadra, ho davvero tanto da dare. È bello avere la fiducia del club, spero di poterla ripagare. Fisicamente ho cambiato un po’ di cose per sentirmi meglio e sta funzionando. Qui ho l’opportunità per dimostrare che sono pronto».

Ci credeva anche Stefano Pioli, scrive la Gazzetta dello Sport, che l’aveva rilanciato titolare, complice l’infortunio di Brahim Diaz, sperando nell’exploit. È successo di nuovo: Charles era alla sua settima da titolare, in trasferta non succedeva da cinque mesi. In generale, tra campionato e Champions, si ripresentava dall’inizio dopo cinque partite. L’ultima era stata un’altra sconfitta, il 2-5 di San Siro contro il Sassuolo del 29 gennaio. Il risultato di squadra in realtà è un alibi prezioso: De Ketelaere non è emerso dal torpore generale, e le responsabilità vanno divise

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