Dichiarazioni
Conferenza stampa, Ibrahimovic: “Decisione nata da una mia scelta. Nessuno sapeva niente”
LE DICHIARAZIONI – Intervenuto in conferenza stampa, Zlatan Ibrahimovic ha parlato al termine della cerimonia organizzata a San Siro per salutare il pubblico rossonero. Di seguito, le sue affermazioni:
“Non sapevano la mia decisione. Da domani sono un uomo libero, da questo mondo. E’ stata una carriera lunga e sono orgoglioso e felice che è durata a lungo. Ma adesso arriva il prossimo capitolo della mia vita”
Le emozioni
“Era tutta la giornata, da quando mi sono svegliato e pioveva. Ho detto: ‘Pure Dio è triste’. Neanche la mia famiglia sapeva, volevo che tutti lo sentissero allo stesso momento. L’emozione era troppo forte, sembravo uno zombie, perchè è stata forte. Tre mesi mi sentivo in panico, ma oggi sono pronto. Sono triste, ovvio, il calcio mi ha fatto diventare uomo e mi ha fatto conoscere molte persone. Ho viaggiato in tutto il mondo, grazie al calcio. Poi il Milan mi ha dato felicità e amore, mi ha fatto sentire a casa dal primo giorno. Poi, – prosegue Ibrahimovic quello che è successo negli ultimi anni, dentro e fuori dal campo. Ricordo la giornalista che disse che, coloro che arrivano la seconda volta nello stesso club, falliscono sempre. La passione non è mai mancata e dopo qualche anno abbiamo vinto lo scudetto.
Sul Milan:
“Il gruppo può crescere ancora. Possono portare avanti questo club e vincere. Poi li ho visti piangere, così come i tifosi e mia moglie. Così mi sono girato intorno per distrarmi, ma l’emozione è stata fortissima. Anche Superman ha un cuore”
Sulla decisione presa:
“Tutti i calciatori fanno questo lavoro e sono programmati: facciamo le stesse cose tutti gli anni. Poi uno smette prima, un altro dopo. Ma il destino resta lo stesso. Da domani, sarà un altro mondo, ma adesso sono pronto e accetto”
Quando hai pensato di lasciare?
“Negli ultimi dieci giorni ho pensato di lasciare. Purtroppo non ho potuto farlo in campo, ma resterà un ricordo bellissimo. Se so la strada a memoria di Milanello? La macchina andava da sola, domani la accenderò, ma resterà ferma (ride, ndr). Quando ero in America, non pensavo di tornare in Europa. Mino mi aveva suggerito di smettere di giocare in Europa. Mi mancherà molto quella strada, forse passerò a salutare i compagni, anzi, sicuramente”
Sul futuro:
“Per il momento voglio solo prendere tempo e godere di quanto fatto. C’è troppa emozione che passa oggi. Voglio vivere in pace l’estate e fare una riflessione. Se si calmerà la situazione, poi si guarderà. Essere allenatore o dirigente è una grande responsabilità. Quando si è giocatore, sei più libero. Non credo di lasciare il calcio in generale, ma quando affronti nuove avventure bisogna crescere”
C’è un giocatore del Milan che ti ha ricordato quello che eri tu?
“No, c’è solo un solo Zlatan. Non per mio ego, ma due giocatori non possono essere uguali. Quando io iniziai io, mi paragonarono a Van Basten. Non è giusto paragonare, avere delle similitudini sì, ma non uguali”
Quanto è stato difficile prendere tale decisione senza Mino Raiola?
“Quando è successo la tragedia di Mino, il calcio non era più come prima. Ero da solo, non avevo qualcuno a mio fianco, qualcuno a cui raccontare i miei fatti. Con lui ho condiviso tante cose. Se era per Mino, – Ibrahimovic continua – continuavo a giocare a calcio, perchè voleva la commissione (ride, ndr)”
Un momento indimenticabile con il Milan:
“Un finale come oggi non potevo sognarlo. Per avere un finale così, il giocatore deve avere un certo feeling con club e tifosi. Tutti i momenti erano belli, perchè non sapevo quanto potevo continuare, ma sapevo quanto mi sarebbe mancato tutto questo. Oggi hanno tirato fuori il vero Ibrahimovic”
Cosa ti ha fatto superare le paure nello smettere?
“Ho accettato di accettare la situazione. Quando l’ho capito io, senza consigli e pareri esterni, ho deciso di smettere. Le offerte ci sono state, ma quando uno accetta di smettere, non contano le offerte”
Cosa provi quando pensi alla Svezia?
“Ci sono tanti ricordi, devo smaltire tutto. Devo capire adesso come vivere senza calcio”
Come stai?
“Sto bene, sto pensando troppo. E’ tutto sotto controllo”