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Cardinale senza freni: “Riportiamo il Milan in alto”

Le parole di Cardinale

Gerry Cardinale, numero uno di RedBird e proprietario del Milan, ha rilasciato alcune parole in merito al suo investimento nel mondo del calcio e non solo. “Il mio interessamento per il calcio europeo è relativamente recente, non mi è mai interessato negli anni precedenti. Il mio modello di business nello sport si è sempre basato sulle partnership con i detentori dei diritti per creare una tipologia di business in costante espansione intorno agli stessi, a cominciare dagli Yankees. Poi sono arrivati i Cowboys, poi ancora gli Yankees con Legends e l’NFL. Cinque o sei anni fa ci siamo detti perché non integrare tutto e diventare i detentori dei diritti noi stessi? Negli USA ci sono delle difficoltà legate a restrizioni che riguardano le proprietà. In Europa non ci sono restrizioni di questo tipo, d’altra parte però abbiamo fattori come il mercato trasferimenti e le retrocessioni. Quando un ecosistema attrae stati e oligarchi devi sempre chiederti a cosa stai andando incontro… In questo devo dare atto a Billy Beane: Billy è stato colui che mi ha educato, ha avuto a che fare col calcio europeo per 20 anni e mi ha detto che avrei potuto approcciarmi a questo tipo di mondo solo con la mentalità “Moneyball”. Ciò significa non sacrificare le performance sul campo per ottenere cash flow o viceversa: per capire cosa c’è dietro al calcio europeo abbiamo studiato per 5 anni”.

Cardinale
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Aggiunge Cardinale al “MIT Sloan Sports Analytics Conference“: “Dopo aver studiato più di 200 club abbiamo fatto il nostro primo investimento nel Tolosa: lì è stato un esperimento guidato dalla data analysis. Abbiamo comprato il club dopo la retrocessione per 15 milioni di euro e dopo aver centrato subito la promozione il club si trova stabilmente a metà classifica in Ligue 1. Con Fenway poi abbiamo alzato l’asticella verso club più grandi… fino ad arrivare poi al Milan. Il Milan è uno dei brand più grandi del calcio europeo e possiamo considerare Silvio Berlusconi come uno George Steinbrenner (storico proprietario degli Yankees) del suo tempo. Una cosa che mi ha colpito è il fatto che il Milan fosse al secondo posto nella classifica dei club con più Champions League vinte dopo il Real Madrid. E’ un asset che potrebbe essere gestito molto meglio, come tutto quello che ruota intorno al calcio italiano e alla Serie A. La Serie A ha però diritto di sedersi al tavolo dei migliori del mondo, e con essa ovviamente il Milan: il nostro compito è proprio questo e credo che tutto il lavoro che abbiamo fatto negli ultimi anni negli USA potrà aiutare tantissimo il calcio europeo. In questo momento, il calcio europeo è come il “wild west”: non ci sono regole che riguardano le proprietà, ad esempio, quindi tutti possono comprare i club di calcio. Un altro problema è la separazione in atto tra il calcio inglese e il resto del continente: la corporization delle proprietà in Premier League nel resto dei club europei si vede solo con RedBird e con il fondo del Qatar proprietario del PSG”.

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